Nuovi imprevisti per il Bosco Verticale, di Bari, progettato dallo studio Stefano Boeri Architetti per l’azienda Cobar, che sorgerà sul lungomare Vittorio Veneto nell’area che ospita il park&ride e che avrà come modello quello di Milano. Il progetto conta 7 edifici di circa 8-9 piani che ospiteranno 140 appartamenti, negozi ed uffici.
Dopo i dubbi sullo stato dei lavori e sull’allagamento della foce del torrente Picone che aveva mandato sott’acqua il cantiere, si è scoperto che il terreno è inquinato di idrocarburi.
Per questo è scattata la bonifica. Quando sono state avviate le operazioni di scavo, è stato trovato sottosuolo un terreno molto scuro che ha destato qualche sospetto.
Sono scattate le verifiche e il terreno è risultato contaminato di idrocarburi e metalli pesanti, provenienti con ogni probabilità dal Gasometro, l’insediamento in corso Mazzini costruito negli anni Settanta. In attesa del via libera della Conferenza dei servizi e del completamento delle operazioni di bonifica, i lavori sono fermi.
Ricordiamo che il progetto del Bosco Verticale conta 130 appartamenti di differenti metrature, da 50 a 150 mq, adibiti a utenze diverse per composizione sociale e familiare a cui si aggiungono 10 appartamenti di dimensioni superiori, disposti alle teste dell’edificio e caratterizzati dalla presenza di ampie terrazze, e 6 appartamenti con giardino privato, per un totale di 146 appartamenti. Il valore aggiunto del progetto è la presenza di piante e alberi lungo le terrazze e le logge e nel nuovo parco che sarà aperto a tutti i baresi.
La selezione conta in totale quasi 100 alberi e quasi 20mila arbusti ed erbacee e tiene conto delle specifiche esigenze del contesto climatico e ambientale, tra cui le alte temperature estive e la vicinanza al mare. L’appartamento più economico costerà 190mila euro, mentre quello più lussuoso (da 230 metri quadri) si aggira su un prezzo superiore di poco al milione di euro.