Giacomo Olivieri è tornato in Tribunale a Bari nell’ambito dell’inchiesta per il crac Immoberdan. L’ex consigliere regionale, imputato, doveva essere ascoltato come testimone e i giudici hanno concesso l’autorizzazione per lasciare temporaneamente gli arresti domiciliari a Lecce.
L’esame di Olivieri però è stato rinviato al prossimo 15 ottobre. L’inchiesta ruota attorno al crac della società che doveva costruire una grossa lottizzazione tra Japigia e il centro di Bari.
L’inchiesta si è chiusa nel 2021 e ha valorizzato le relzioni depositati dai curatori fallimentari della Immoberdan (Antonello Tarantino e Vittorio d’Ecclesiis, quest’ultimo deceduto) e del gruppo Nitti (Virginia Patruno e Daniele Anzelmo), il cui legale rappresentante, il geometra Nicola Nitti, ha preferito patteggiare due anni con pena sospesa e non menzione.
L’accusa ritiene che l’imprenditore a capo dell’Immoberdan abbia svuotato il patrimonio con una serie di atti dissipativi, come ad esempio la maxi consulenza pagata tra il 2013 e il 2015 a Olivieri dal valore di 2.7 milioni. Il legale, secondo la Procura, si sarebbe limitato solo a occuparsi dell’acquisizione della società da parte del gruppo Nitti.

