Il Team

Antonio Loconte (il direttore, giornalista, 43 anni), Costantino Freda (il cameraman, 56 anni), Eleonora Francklin (il vicedirettore, giornalista, 33 anni) e Raffaele Caruso (il responsabile social, giornalista, 27 anni). Ci siamo conosciuti sul campo e, dopo anni di battaglie uno al fianco dell’altro, abbiamo deciso di fondare la nostra società e di fare un salto in avanti per essere non rispondere alla logica delle lobby. Da questa convinzione nasce Quintopotere.it.

Sappiamo di poter essere più efficaci di quanto non lo siamo stati finora, perché negli anni abbiamo imparato a essere squadra, a non abbassare la testa nonostante gli attacchi subiti per strada o nelle aule di Tribunale. Abbiamo contribuito a smascherare truffatori e imbonitori, tolto il velo su impostori e fake news, spesso anticipando l’uscita di notizie diventate di dominio pubblico.

Attorno a questa convinzione abbiamo creato un’esperienza di successo, che adesso vogliamo portare a un livello di coinvolgimento mai visto prima. Diventiamo editori di noi stessi, senza più alcun alibi. Non possiamo dare completamente torto a chi ha perso fiducia nel giornalismo e nei giornalisti.

In questi anni abbiamo digerito compromessi e sentito la pressione di fastidiose ingerenze. Basta. Ci mettiamo in proprio per essere veri cani da guardia, pronti a mordere al momento giusto.

Chi Siamo

Costantino Freda

Operatore di ripresa

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Eleonora Francklin

Vicedirettore

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Raffaele Caruso

Redattore

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Antonio Loconte

Direttore

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L’informazione di strada come non l’avete mai vista, sempre in prima linea, con approfondimenti, talk show, dirette e il coinvolgimento quotidiano dei nostri lettori-spettatori. Quintopotere.it non è solo un nuovo progetto editoriale, ma una sfida ambiziosa: restituire al popolo il suo potere più autentico, la capacità di incidere nelle scelte amministrative e istituzionali. Nessun filtro e la schiettezza di sempre per documentare l’Italia con un’attenzione particolare per il Sud. Vizi e virtù degli italiani denunciati con un linguaggio chiaro e con immagini, sfruttando le potenzialità dei social. “Non siamo fuori di testa, ma sicuramente diversi da loro”, da chiunque altro.

Nonostante centinaia di testate online, siamo sicuri di poter offrire un prodotto verificato e originale, il più possibile partecipato. Dopo 10 anni di battaglie, inchieste e racconti esclusivi, andiamo a competere nel terreno più ostico, quello dei social: Twitch, Youtube, Facebook, Instagram, Twitter, Telegram e le altre piattaforme che hanno reso tutti reporter. Lo faremo senza sconti, con l’esperienza e la competenza accumulate dalla trincea della cronaca. L’esplosione dei social ha fatto credere a chiunque di poter essere un cronista, come se lo studio e l’esperienza sul campo non fossero preziosi. L’ambizione è quella di sfruttare la “socialità” per crescere, creare qualcosa di inedito, che dia la possibilità di dare voce agli ultimi, intercettare la voglia di aiutare e metterla in correlazione coi bisogni della gente, esaltare ogni tipo di eccellenza e stanare il malaffare.

Nell’immaginario collettivo la stampa, il cosiddetto quarto potere, è stato assoggettato alla politica, alle lobby. Non ci riconosciamo in questo modo di fare giornalismo. Quintopotere.it va oltre la casta, le appartenenze e il politicamente corretto. Raccontiamo la realtà, anche quella più cruda, con un linguaggio universale, capace di coinvolgere le nuove generazioni, i loro genitori e i loro nonni.

Con Quintopotere.it ci mettiamo nelle vostre mani, per essere sottoposti al vostro controllo e alle vostre proposte e segnalazioni, per creare una comunità interattiva. Siamo certi che in questo mondo globalizzato non si possa fare a meno del particolare, tenendo conto dei piccoli e grandi problemi che accadono fuori dalle nostre porte, troppo spesso chiuse alla vera socialità.

E questo vale a Bari come a Napoli, a Palermo come a Milano, Roma, Firenze o Pescara. La strada verso la condivisione della denuncia per arrivare alla soluzione dei problemi non è mai facile. Non lo è mai stato, ma siamo sicuri che saprete comprendere il nostro lavoro, la dedizione all’ascolto e l’impegno quotidiano, più di quanto ce lo avete riconosciuto finora.