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Uccide la mamma 52enne con l’ascia da boy scout, arrestato il 21enne Filippo Manni: Racale sotto choc

17 Giugno 2025
– Autore: Raffaele Caruso
17 Giugno 2025
– Autore: Raffaele Caruso

Ci sono ragazzi che si abbracciano e adulti in lacrime davanti all’edificio bianco a Racale, nel Salento. Al piano terra dell’appartamento uno studente universitario di 21 anni ha ucciso la mamma 52enne con un colpo d’accetta alla testa e dopo averla colpita è fuggito. Lo hanno raggiunto dopo poco i carabinieri che lo hanno fermato mentre si muoveva verso Torre Suda, una località che si affaccia sullo Ionio salentino.

Il giovane, Filippo Manni, vagava a torso nudo ed era in stato confusionale. E’ stato portato in caserma per l’interrogatorio e finirà in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Forse alla base del delitto una lite nata da una serie di conflittualità relative all’andamento degli studi universitari del giovane.

“E’ una tragedia che non ha una spiegazione – dice il sindaco di Racale (Lecce), Antonio Salsetti -. Non ha un motivo, nasce dal nulla. Conosco la famiglia, soprattutto il padre, da tantissimi anni. E’ un momento duro. Faccio fatica a pensare a quanto sia accaduto. Non c’era alcuna avvisaglia. Oggi siamo sconcertati, non ho parole”. Salsetti sottolinea che il 21enne fermato è “un ragazzo come tanti, senza alcun problema. E’ un giovane universitario, studiava a Roma, da dove era tornato pochi giorni fa”.

Cosa abbia indotto il ragazzo a colpire con l’accetta da boy scout che aveva da quand’era bambino la mamma, Teresa Sommario, lo diranno le indagini affidate ai carabinieri dalla Procura di Lecce. Ma a Racale, piccolo centro con poco più di 10mila abitanti, ad una quarantina di chilometri a sud di Lecce, la gente è scossa. I vicini di casa dicono che il 21enne è sempre stato “un ragazzo bravissimo”, riferiscono che la famiglia è composta da “gente molto per bene”, raccontano che la vittima lavorava per un’azienda privata di Lecce ed era mamma di tre figli: il 21enne e due gemelli che compiranno 18 anni a luglio. E’ stato proprio uno dei due gemelli, presente in casa, a sentire del trambusto provenire dal piano terra. Quando è sceso ha visto sul pavimento il corpo esanime della donna. Vicino alla testa una pozza di sangue. Ha quindi allertato i carabinieri e i soccorritori del 118.

Sul posto è arrivato anche il padre dei tre ragazzi, assessore comunale ai lavori pubblici, dal quale la donna si era separata qualche tempo fa. Filippo Manni, che in passato ha lavorato anche come bagnino, studia Economia a Roma ed era rientrato a casa qualche giorno fa per partecipare alla festa patronale dedicata a San Sebastiano che si è tenuta sabato scorso.