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Carabiniere ucciso, dito medio durante la fuga: la sfida di Mastropietro e Giannattasio a Legrottaglie e il suo collega

23 Giugno 2025
– Autore: Raffaele Caruso
23 Giugno 2025
– Autore: Raffaele Caruso

Michele Mastropietro, il rapinatore che ha ucciso Carlo Legrottaglie a Francavilla e poi morto nel secondo conflitto a fuoco con la Polizia a Grottaglie, e Camillo Giannattasio, il complice arrestato e ora in carcere con l’accusa di concorso in omicidio, hanno mostrato il dito medio ai Carabinieri che li stavano seguendo.

Questo è quanto emerge dalle indagini sull’omicidio del brigadiere capo dei Carabinieri ucciso il 12 giugno. Sono infatti state ricostruite le fasi dell’inseguimento grazie anche racconto del compagno di pattuglia con Legrottaglie.

I due rapinatori, entrambi armati, durante la fuga si sono presi gioco dei Carabinieri insultandoli. Mastropietro, dopo aver sparato contro Legrottaglie, avrebbe impugnato la pistola e puntata anche contro l’altro militare che si è salvato solo perché è riuscito ad afferrargli gli avambracci. Camillo Giannattasio risponde di concorso in omicidio anche perché nell’auto che guidava c’era un arsenale.

“La morte del brigadiere Carlo Legrottaglie era un evento ampiamente prevedibile e quantomeno accettato da Giannattasio, atteso che nell’auto da egli condotta vi erano armi cariche di munizioni pronte ad offendere in maniera letale”, le parole del gip Simone Orazio di Brindisi nel valutare le responsabilità dell’uomo attualmente detenuto nel carcere di Taranto.

Va ricordato che anche gli agenti di Polizia che hanno partecipato alla seconda sparatoria sono indagati. Oggi, il sottosegretario al ministero dell’Interno, Nicola Molteni, sarà al commissariato di Grottaglie insieme al presidente onorario del Sap e responsabile nazionale del dipartimento sicurezza e immigrazione della Lega, Gianni Tonelli. Alle 17,30 tutti saranno a Bari per un incontro sul decreto Sicurezza.

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