È costato caro il clamore mediatico all’assistente della Polizia Penitenziaria barese, Angela Ladisa. La donna, mamma sola, in servizio da diversi anni presso il carcere minorile Fornelli di Bari, aveva chiesto turni agevolati per accudire la figlia di tre anni. I vertici della casa circondariale hanno chiesto all’assistente di consegnare la pistola, giudicandola incapace di gestire la pressione a cui è sottoposta, stabilendo anche una visita psichiatrica.
Angela Ladisa, lo ricordiamo, aveva avuto una depressione post partum alla nasciata della bimba, ma già dopo tre mesi dall’assenza sul luogo di lavoro ha subito la prima ritorsione. Quel periodo burrascoso era terminato con un parere favorevole al reintegro definitivo in servizio. Il braccio di ferro con i vertici del carcere è andato avanti fino all’ultimo episodio, contro cui si è schierato in modo particolarmente perentorio il segretario nazionale del Sappe, Federico Pilagatti. In una durissima missiva, il sindacalista giudica tali comportamenti aberranti e chiede la revoca immediata del provvedimento. Secondo alcune indiscrezioni, pare che la delicata situazione possa essere affrontata nelle prosisme ore.
Staremo a vedere chi la spunterà. Abbiamo provato ad andare fuori dal carcere per riuscire a raccogliere alcune dichiarazioni dai colleghi di Angela Ladisa. Restiamo a disposizioni di chiunque senta l’esigenza di chiarire la propria posizione o abbia qualcosa da dire in merito alla vicenda.

