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Anna, tolti i gatti e fatto il TSO. L’invito: “Rizzi dona i soldi immeritati per i gatti di Modugno”

20 Agosto 2025
– Autore: Redazione Quinto Potere
20 Agosto 2025
– Autore: Redazione Quinto Potere

In questo caso si dovrebbe dire: “Tutto è bene ciò che finisce bene”. L’amaro in bocca nella storia di Anna e dei “suoi” gatti, però, lascia un senso di vuoto. Il circo ha lasciato Modugno. Anna è stata sottoposta al trattamento sanitario obbligatorio (TSO), eseguito da oltre una dozzina di incaricati dai vari enti, stupiti dalla puzza dell’appartamento. Una puzza talmente insopportabile da essere costretti ad aprire le finestre e indossare le mascherine. In questo modo è stato più facile liberare i gatti. Due sono stati messi nei trasportini per verificarne le condizioni di salute (apparentemente buone), altri due ne hanno approfittato per guadagnare la libertà fuggendo proprio dalla finestra aperta.Non sappiamo ancora se si tratta dei due i cui microchip, inseriti dopo la sterilizzazione, non sono stati registrati. Gatti che magari finiranno chissà dove adesso, sottratti al loro territorio. Magari si potrebbe inaugurare una colonia felina in via Puccini, certi che qualche volontario accudirebbe gli animali.

Il problema vero in tutta questa faccenda – al netto dell’episodio tutto da chiarire dei quattro cuccioli morti buttati per strada con lo scarto di cibo – è sempre stato quello di Anna. I gatti, lo ribadiamo, sono comparsi circa un anno fa e non hanno mai mostrato segni evidenti di maltrattamenti. La storia di Anna, e solo poi dei gatti, era nota da tempo. I vicini hanno segnalato il suo strano comportamento, le sue intemperanze, il fatto che esercitasse un mestiere particolare e urlasse al vento. Un’altra volta, a Modugno come in molti altri centri d’Italia, si è dovuti arrivare all’epilogo del TSO.

La domanda è sempre la stessa: se qualcuno fosse andato prima a bussare a quella porta, insturando un rapporto con la donna, si sarebbe potuto evitare? Nessuno lo saprà mai. Sta di fatto che alla fine Anna è stata trasportata in Psichiatria e i gatti sono tornati per strada. Alcuni cuccioli devono essere adottati. E in quel vortice tra meriti e scaricabarili entra prepotentemente in scena Enrico Rizzi, l’animalista che approfitta di qualunque occasione per chiedere donazioni a sostegno degli animali in difficoltà. Il vero attore non protagonista. Lo ha fatto anche questa volta, restando davanti al suo schermo, a centinaia di chilometri di distanza da Modugno, rivendicando di aver risolto il problema a suon di post, minacciando di comparire.

Verrebbe da sorridere non fosse tutto vero. E allora ci permettiamo rispettosamente di lanciare una provocazione all’animalista amante delle stelline: dona i soldi ricevuti sotto i post, le dirette e su gofundme nell’arco temporale della storia di Anna ai gatti di Modugno. Sarebbe un vero gesto d’amore nei confronti degli animali, non avendo dovuto sostenere neppure le spese di viaggio per raggiungere Modugno per le solite passerelle e avendo, crediamo, la connessione già pagata. Daresti uno smacco a chiunque pensa tu sia solo uno speculatore. Viva gli animali, ma soprattutto viva chi riesce ancora a prendersi cura delle persone.