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Altamura, prima lascia la mancia poi ruba il salvadanaio. Lo sfogo: “Fallimento sociale perdiamo tutti” – VIDEO

17 Settembre 2025
– Autore: Raffaele Caruso
17 Settembre 2025
– Autore: Raffaele Caruso

“Lunedì mattina, alle ore 8, un uomo è entrato nella nostra attività. Una spesa minima, un gesto inaspettato: ha lasciato una mancia nel salvadanaio. Un piccolo segno che ci aveva fatto pensare a una persona rispettosa, capace di riconoscere il valore del lavoro degli altri. Questa mattina, sempre alle ore 8, lo stesso uomo è tornato. Con la stessa puntualità, con la stessa busta in mano. Ha chiesto a mia sorella di riempirgli un cornetto, e mentre lei si spostava in laboratorio, ha approfittato di quei pochi istanti per prendere il salvadanaio delle mance e infilarlo nella sua busta, uscendo senza voltarsi indietro. Due scene identiche nell’orario, ma opposte nel significato. Lunedì aveva dato, oggi ha tolto”.

+++ IL VIDEO SUL NOSTRO CANALE TELEGRAM +++

Inizia così la denuncia social pubblicata dalla titolare di Cannito Bakery, panificio di Altamura. “Lunedì aveva lasciato fiducia, oggi ha portato via dignità – si legge -. Non sono le monete a ferire è il tradimento di un gesto, è la bassezza morale che umilia chi lo compie prima ancora di chi lo subisce. Signore, se così posso ancora chiamarla, lei non ha rubato soldi, ha rubato un simbolo. Ha rubato il rispetto, ha rubato la gratitudine che i nostri clienti affidavano a quel piccolo contenitore. Ma soprattutto ha rubato a se stesso la possibilità di essere un uomo”.

“E qui sta la vera amarezza. Non è un fallimento economico, è un fallimento sociale. Quando alle 8 del mattino, all’inizio di una giornata che dovrebbe nascere con speranza e dignità, qualcuno sceglie la meschinità, allora non perde solo lui, perdiamo tutti – aggiunge -.  Chi legge queste parole non pensi che questo sia un semplice furto. È molto di più. È lo specchio di un mondo che si sta abituando a confondere la furbizia con l’intelligenza, l’inganno con l’astuzia, il profitto con il valore. Ed è così che, passo dopo passo, ci stiamo smarrendo come comunità”.

“Io continuerò a credere nel lavoro, nella correttezza, nella fiducia reciproca. Ma oggi, alle ore 8, ho avuto la conferma che la vera battaglia non è nei conti, né nei numeri è nella coscienza – conclude -. E se perdiamo quella, se perdiamo la capacità di distinguerci come uomini degni, allora sì che avremo perso tutto”.

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