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A Bari chiude dopo 60 anni il Piccolo Teatro, il Comune: “Irregolarità su licenza e sicurezza”. Ma è polemica

7 Ottobre 2025
– Autore: Raffaele Caruso
7 Ottobre 2025
– Autore: Raffaele Caruso

“Con uno stratagemma, un vigile urbano si è fatto socio dell’associazione culturale per poi pagare il biglietto ed entrare. È uscito poco dopo dal piccolo teatro ed è riuscito ad avere la disponibilità di altri vigili urbani per cercare di interrompere lo spettacolo. Ne è seguito un provvedimento di chiusura immediata del teatro, senza alcuna garanzia procedimentale, sul presupposto sbagliato e strumentale che il piccolo teatro non abbia la licenza di pubblico spettacolo”.

Inizia così la denuncia sulla pagina Facebook del Piccolo Teatro di Bari Eugenio D’Attoma. Tutto risale ad aprile scorso. “La verità è che quella licenza non serve al Piccolo Teatro che dà accesso solo ai soci di una collegata associazione culturale – si legge -. Il Comune di Bari ancora una volta blocca un’attività storica, che da 60 anni si svolge sempre nel medesimo luogo. Il Comune di Bari si assume quindi una responsabilità precisa: quella di inibire attività lecite e assentite secondo la legge. La parola al Consiglio di Stato, tra pochi giorni”.

Il post ha suscitato parecchio clamore e le polemiche non mancano. Il teatro è stato fondato nel 1967 da Nietta Tempesta e da suo marito Eugenio D’Attoma. Secondo il Comune di Bari all’appello mancano due titoli fondamentali, quello dell’autorizzazione per il pubblico spettacolo e quello sulla sicurezza dei luoghi. A giugno scorso, dopo il provvedimento di chiusura arrivato ad aprile, ha dato ragione al Comune. Ora la palla passa al Consiglio di Stato. Nella giornata di ieri si è tenuto un incontro in Comune alla presenza di D’Attoma e dell’assessora alle Culture, Paola Romano.