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Il “rumore” di Conte e la “pacatezza” di Magalini: l’enorme differenza comunicativa tra Napoli e Bari

22 Ottobre 2025
– Autore: Claudia Santoro
22 Ottobre 2025
– Autore: Claudia Santoro

Sono le 22:55 quando il direttore di gara regala il triplice fischio al ‘Philips Stadion’. Gli olandesi passeggiano in casa contro i campioni d’Italia. 6-2 il parziale e tanta rabbia per una prestazione che fa un rumore assordante. “Napoli e i napoletani non devono essere presi per il cul*”. Inizia così lo sfogo di Antonio Conte nel post Psv Eindhoven-Napoli.

Nell’abituale conferenza postpartita il tecnico azzurro analizza senza filtri quelle che sono le difficoltà del momento. Due le sconfitte rimediate in Serie A, la più recente quella dello scorso fine settimana contro il Toro.

Appena sei punti persi in sette gare disputate nel campionato di massima serie; eppure, a Napoli si parla già di rispetto verso la piazza e la tifoseria. Situazione diametralmente opposta per il Bari dove la squadra di Luigi De Laurentiis in otto gare disputate ha guadagnato soli sei punti ma sul fronte pugliese tutto tace…

Lascia interdetti come ancora una volta nessuno abbia espresso a gran voce, come fatto da Conte, il senso di rispetto che si dovrebbe dimostrare verso la tifoseria che compie continui sacrifici per sostenere in lungo e largo la squadra. Ancora una volta nessuno ha analizzato con toni duri e fermi un periodo critico che la società biancorossa sta obiettivamente vivendo.
Alibi e poca concretezza. Per il resto, nulla più.

Le dichiarazioni del DS Magalini nel post Reggiana-Bari non convincono. Si presentano come mera contraddizione passando dal mancato esonero del tecnico Caserta alla puntualizzazione che circa il proprio destino non si potesse dire nulla a causa del mancato confronto, in quel preciso momento, con la società.

Un giro di parole senza fondamenta che trova la sua ciliegina sulla torta con un ritiro di difficile interpretazione. Se Antonio Conte mette in discussione tutti, Giuseppe Magalini punta il dito solo sulla squadra esimendo se, il suo vice e l’allenatore dalle responsabilità: “Alcuni giocatori entrano in campo e non rincorrono nemmeno l’avversario dopo aver perso palla. Così non va” ha dichiarato il DS.
Per il tecnico campano la situazione analizzata ha un epilogo differente: “Siamo andati tutti oltre i limiti, io per primo. Non è facile inserire nove giocatori nuovi ma lo dovevamo fare. Dobbiamo fare un bagno di umiltà”.

Il capitano affonda con la nave suggerirebbero i protocolli, le norme sociali e le consuetudini storiche dell’ambito marinaro. Un discorso semplice, poco complesso eppure che fa fatica a trovare un riscontro in terra pugliese.

La comunicazione in casa Bari si dimostra lacunosa e continua ad essere il principale motivo di spartiacque con una piazza che inizia ad essere realmente satura della situazione. Dulcis in fundo allenamenti blindati e con un alto livello di scorta al seguito della squadra nonostante non si registrino avvenimenti di accese contestazioni da parte del tifo organizzato.
L’Abruzzo si starà preparando ad accogliere anche i campani o Antonio Conte attuerà un altro modus operandi?