Sono due le persone indagate per la morte di Elia Lovecchio, l’uomo di 40 anni di Santeramo precipitato da un’altezza di circa quattro metri di altezza mentre si stava allenando ad una arrampicata, il 21 gennaio scorso, in una palestra di Putignano.
Si tratta del gestore e dell’istruttore della palestra accusati in concorso di omicidio colposo. I due potranno presentare memorie o chiedere al pm di essere interrogati per chiarire le rispettive posizioni.
Secondo l’accusa non sarebbero state rispettate le norme di sicurezza e nessuno era con la vittima, lasciata sola durante l’attività, al contrario di quanto previsto dalla normativa del Coni.
Secondo quanto emerso la vittima era impegnata in una arrampicata quando avrebbe perso l’equilibrio per poi cadere nel vuoto. Soccorso dal personale del 118, fu trasportato al Policlinico e ricoverato in condizioni molto gravi per poi finire in coma, prima della decisione di avviare le procedure per accertare la morte cerebrale due giorni dopo l’evento.

