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Morte Fabiana Chiarappa, respinto il ricorso in Cassazione: confermato l’obbligo di dimora per don Nicola D’Onghia

29 Novembre 2025
– Autore: Raffaele Caruso
29 Novembre 2025
– Autore: Raffaele Caruso

I giudici della Corte di Cassazione hanno respinto il ricorso presentato dalla difesa di don Nicola d’Onghia, il parroco di Turi sottoposto all’obbligo di dimora e coinvolto nell’inchiesta sulla morte di Fabiana Chiarappa, la 32enne soccorritrice 118 deceduta dopo essere caduta dalla moto lo scorso 2 aprile sulla provinciale 172 che collega Turi e Putignano.

Il sacerdote è accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso. Secondo la tesi dell’accusa, il parroco avrebbe travolto Fabiana con la sua Fiat Bravo dopo che la ragazza era caduta dalla motocicletta, senza prestare soccorso alla vittima. Don Nicola D’Onghia ha sempre negato. Don Nicola si è sempre difeso dicendo di non essersi fermato perché convito di aver urtato una pietra. 

“Il provvedimento ci sorprende perché la stessa Procura recentemente ha chiesto per ben due volte, a distanza di pochi giorni, la revoca della misura cautelare – le parole dei legali di D’Onghia -. Attendiamo, però, fiduciosi il processo di merito per far luce sulle incongruenze ricostruttive del sinistro, prima tra tutte la circostanza che la povera Fabiana Chiarappa è deceduta prima del transito di don Nicola a causa dell’impatto a elevata velocità contro il muro a secco”.