Fim, Fiom, Uilm e Usb di Taranto hanno proclamato uno sciopero a oltranza a partire dalle ore 12 di oggi e fino a nuova comunicazione, per protestare contro il Piano presentato dal governo.
La mobilitazione, spiegano le sigle in una nota congiunta, ha l’obiettivo di richiedere un incontro urgente per l’apertura di un unico tavolo a Palazzo Chigi, finalizzato a ottenere il ritiro del Piano e ad avviare “un confronto serio e costruttivo” sui diritti, sulla sicurezza e sul futuro dei lavoratori.
Lo sciopero viene definito “un momento fondamentale per difendere i diritti di tutti i lavoratori e garantire stabilità e dignità”. Nello stabilimento siderurgico Acciaierie d’Italia in As di Taranto, oltre allo sciopero immediato proclamato, sono in corso blocchi e cortei di lavoratori.
Una protesta “per dire no al piano presentato dal governo – sottolineano le sigle metalmeccaniche – e per rivendicare un confronto sul futuro ambientale e occupazionale dello stabilimento”. I blocchi riguardano strade interne e binari. Questo, spiegano fonti sindacali, sta comportando anche il fermo dei carri siluro.
“Chiediamo al governo – ha sottolineato Vincenzo La Neve, coordinatore di fabbrica della Fim Cisl – di riconvocare immediatamente le organizzazioni sindacali a Palazzo Chigi e chiediamo con tutta la forza che hanno le organizzazioni sindacali di ritirare quel piano vergognoso di chiusura. Non è un piano corto, è un piano di chiusura”.

