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Juve Stabia commissariata per mafia, i tifosi: “Non siamo camorristi la società è seria”

5 Dicembre 2025
– Autore: Claudia Santoro
5 Dicembre 2025
– Autore: Claudia Santoro

Juve Stabia-Bari. Questa la cornice del servizio realizzato all’esterno dello Stadio Romeo Menti. Il fine è quello di focalizzare l’attenzione sugli avvicendamenti che hanno coinvolto la piazza dal 21 ottobre 2025. Il club è sotto amministrazione giudiziaria controllata.

Il provvedimento è scattato in seguito ai sospetti di presunte infiltrazioni della criminalità organizzata in diverse attività collegate alla società. Due le linee di pensiero presenti in paese. Difatti c’è chi sostiene che il problema non sussista e chi ritiene responsabili “dell’accanimento” i piani alti della politica e dello sport campano.

Il decreto in questione riguarda settori esterni alla gestione sportiva: vendita e gestione dei biglietti, servizi di vigilanza e pulizia dello stadio, trasporti, ristorazione e servizio ambulanze. Secondo gli atti in questi ambiti si sarebbero registrati condizionamenti riconducibili al clan D’Alessandro.

Inoltre l’episodio citato negli atti è proprio la gara Juve Stabia–Bari del 9 febbraio 2025. In quella circostanza ai tornelli sarebbe stata individuata una persona pluripregiudicata, legata alla criminalità organizzata e destinataria di un DASPO triennale.

Il rappresentante della società, Langella, ha diffuso un comunicato che tende a circoscrivere il perimetro delle responsabilità. È stato specificato che i rilievi della Procura riguardano “esclusivamente fornitori di servizi esterni, estranei all’azienda”. Soci e management non risultano sospettati di contiguità con ambienti mafiosi o criminali. La società condivide la finalità del provvedimento volto al “ripristino della legalità e della trasparenza”.