“Sono circa 70mila i baresi e le imprese che in queste ore dovranno versare nelle casse comunali circa 91milioni di IMU. L’imposta patrimoniale sulle seconde case e sugli immobili produttivi, che ogni anno sottrae milioni di euro ai cittadini”. A parlare è l’avvocato Giuseppe Carrieri, ex consigliere comunale e metropolitano di Forza Italia.
“A Bari – spiega – l’imposta è da tempo fissata dal Comune nella misura massima prevista dalla legge, 1,06%, e costituisce un chiaro “esproprio legalizzato” della proprietà privata in favore della pubblica amministrazione. Basta considerare che in vent’anni si paga il 20% del valore catastale dell’immobile e si perde pertanto il 20% del valore della casa o del negozio che ciascuno ha comprato con i propri risparmi (già tassati)”.
“L’IMU media a Bari è pari a circa 1.700 euro, quasi quanto quella di Roma (2mila euro), di Milano (2mila euro) o di Genova (1.700 euro); città dove però il valore degli immobili è più elevato e gli stipendi medi sono molto più alti. Grave è l’impatto sull’economia cittadina conseguente alla perdita di quasi 100 milioni di euro che, invece di essere spesi dai baresi in città , verranno incassati dal Comune per pagare servizi pubblici pessimi (all’Amtab andranno circa 35 milioni; alla Multiservizi 7 milioni; alla sicurezza urbana circa 25 milioni di euro)” sottolinea l’avvocato.
“Noi – conclude – siamo totalmente contrari alle imposte patrimoniali sugli immobili e contestiamo (da anni) l’applicazione da parte di questa Amministrazione Comunale di aliquote fiscali ai massimi di legge. Pretendiamo che vengano eliminati gli enormi sprechi quotidiani di denaro pubblico e che le aziende municipali si finanzino con le loro gambe, se ne sono capaci. Il cittadino non può essere il bancomat a cui rivolgersi perché si non si è in grado di amministrare con oculatezza la cosa pubblica e di tagliare i troppi rami secchi della pubblica amministrazione”.