Un uomo di nazionalità albanese di 44 anni è a processo, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, per aver schiaffeggiato e preso a calci diverse volte la figlia a causa del suo cattivo rendimento scolastico.
Secondo l’accusa l’uomo le avrebbe stretto le mani al collo in più occasioni, in un’altra avrebbe spinto la testa in una vasca da bagno piena d’acqua. Durante discussioni e litigi avrebbe anche rotto piatti e mobili, oltre ad aver staccato il termosifone dalla parete. L’avrebbe anche mortificata con frasi come “Magari muori” o “sei una disgrazia”
Le condotte violente sarebbe andate avanti da quando la ragazzina aveva 16 anni fino alla maggiore età. La presunta vittima è stata sentita nel corso del processo e avrebbe ridimensionato le accuse nei confronti del genitore.
Nel corso degli anni avrebbe maltrattato la figlia minorenne perché andava male a scuola. L’avrebbe presa «sistematicamente» a calci e schiaffi, come si legge nel capo d’imputazione, ma le avrebbe anche spinto la testa nella vasca da bagno, poi riempita d’acqua. E ancora, le avrebbe stretto le mani al collo e l’avrebbe mortificata usando frasi come «sei una disgrazia, magari muori».

