Via libera, dalla Consulta, alla normativa della Regione Puglia che ha introdotto come criterio di selezione delle ditte che partecipano a gare di appalto pubbliche quello della retribuzione oraria di almeno nove euro l’ora per i dipendenti delle imprese che aspirano a vincere i bandi.
Con la sentenza numero 188, depositata oggi, infatti la Corte costituzionale – respingendo il ricorso di Palazzo Chigi contro i ‘paletti’ fissati dalla legge regionale – ha dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale promosse dal Presidente del Consiglio dei ministri nei confronti dell’articolo 2, comma 2, della legge della Regione Puglia numero 30 del 2024 e della sua successiva modifica con legge regionale numero 39 del 2024.
“Siamo la prima regione d’Italia ad avere introdotto una legislazione che prevede un salario minimo per tutti i lavoratori diretti ed indiretti della Regione Puglia. Come per altri casi, come lo screening obbligatorio per i neonati, siamo gli unici in Italia a tutelare alcuni diritti fondamentali. E di questo siamo molto orgogliosi”. Questo il commento del governatore uscente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
“La Regione Puglia – sottolinea – ha salvaguardato gli stipendi dei lavoratori impiegati negli appalti regionali. La Corte costituzionale, con sentenza n. 188 depositata oggi, ha rigettato l’impugnazione promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in accoglimento di tutte le eccezioni formulate dall’Avvocatura regionale. La Corte ha ritenuto quindi pienamente legittima la legge regionale pugliese n. 30/2024, che ha fissato la soglia retributiva minima a salvaguardia dei lavoratori assunti dalle imprese che partecipano alle gare bandite dalla Regione Puglia e dai suoi enti strumentali”. “Si tratta – conclude Emiliano – di una vittoria importantissima: la Puglia è la prima Regione che ha tutelato le retribuzioni, in mancanza di qualsivoglia analoga tutela da parte dello Stato”.
“La sentenza della Corte costituzionale che oggi conferma la legge della Regione Puglia sul salario minimo rappresenta un punto di partenza importante per restituire dignità ed equità al lavoro di tantissime persone”. Queste le parole del nuovo presidente della Regione Puglia, Antonio Decaro. “Nei prossimi anni – aggiunge Decaro – sperimenteremo questa norma a partire dagli appalti regionali e dalle concessioni affidate dalla Regione e dai suoi enti strumentali, condividendo con tutti i soggetti del partenariato socio-economico gli effetti di queste disposizioni, anche in vista di possibili estensioni. Perché un lavoro giusto, che valorizza e gratifica chi lo svolge, è anche uno strumento di forza e di competitività per le imprese”. “In Puglia – conclude Decaro – ci impegniamo affinché il lavoro sia sempre giusto e adeguatamente retribuito”.

