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Bari, niente distributori di numeri all’ufficio Ripartizione di Japigia: “Calca e litigate per capire chi è il primo”

6 Ottobre 2022
– Autore: Eleonora Francklin
6 Ottobre 2022
– Autore: Eleonora Francklin

Nessun numero per mettersi in fila, ma il vecchio metodo “chi è l’ultimo?” che genera problemi ogni qual volta lo sportello è ancora chiuso. Siamo alla Ripartizione Patrimonio del Comune di Bari – Circoscrizione Japigia Torre a Mare in Viale Archimede. A raccontare quanto accade negli uffici una utente che sui chiede come mai non sia mai stato installato un distributore di numeri per evitare le liti che la sua mancanza genera.

“Gli sportelli dei malcapitati impiegati aprono alle 15.30 ad un ammasso di utenti incazzati, per motivi per lo più attinenti ad assegnazioni di alloggi popolari. In coda ovviamente non ci sono conti e contesse. All’ora x si affaccia l’impiegato armato di pazienza e volontà, mista a rassegnazione e ai risultati di un evidente training autogeno che ha compiuto poco prima, e con tono amichevole chiede a voce alta “chi deve parlare con me?”. Ed è così che partono i vari io, c’ero prima io, lui è arrivato dopo di me, quella è incinta, ma tu chi sei, eccetera eccetera. Nel dialetto e nelle sfumature idiomatiche tipiche del quartiere. Individuato il primo fortunato, l’impiegato si allontana con al seguito il vincitore del primo posto. A questo punto gli impiegati della Multiservizi provano a placare gli animi degli inferociti utenti rimasti in una sorta di ovile ad attendere il proprio destino e a chiedersi come mai non ci siano i numeri per ordinare la fila. Mentre condividevo queste difficili riflessioni cercavo anche io una risposta. È normale che accada tutto questo perché in fila non ci sono conti e contesse? Va bene offrire motivi in più per mantenere lo status quo e alimentare l’odio? Sindaco Antonio Decaro un distributore di numeri e una migliore organizzazione forse non trasformerebbe tutti in conti e contesse, ma alzerebbe senza dubbio il livello di civiltà. I servizi offerti al cittadino non devono essere adeguati, o peggio, livellati al contesto. Tutti meritano una proposta di cambiamento”.