Il Tar di Bari ha respinto il ricorso presentato da una professoressa dell’Università di Bari sospesa dal servizio l’8 febbraio scorso per non aver rispettato l’obbligo vaccinale in vigore dal 1° febbraio anche per i docenti universitari.
La docente ha evidenziato nel ricorso l’incostituzionalità dei decreti del governo Draghi, dichiarando tra l’altro “inutile” l’obbligo, e chiesto il pagamento degli stipendi arretrati, ma i giudici hanno difeso ancora una volta la norma a tutela della salute pubblica.
“La previsione dell’obbligo vaccinale anche per il personale delle università si colloca razionalmente tra le misure introdotte dal legislatore per assicurare lo svolgimento dell’attività di docenza in condizioni tali da ridurre al massimo il concretizzarsi di situazioni di pericolo per la salute pubblica (in primo luogo dello stesso personale universitario esposto per ragioni attenenti alla professione e poi dei cittadini) in quanto in grado di incentivare l’estendersi della pandemia – si legge nella sentenza -. La misura che impone l’obbligo di vaccino risulta correttamente e scientificamente giustificata alla luce dell’autorevolezza degli studi e delle ricerche effettuati dagli Enti statali istituzionalmente competenti in materia di sicurezza sanitaria”.