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Bari, scritte no vax alla scuola Marco Polo. I sindacati: “Leso un luogo simbolo della legalità”

23 Febbraio 2023
– Autore: Redazione Quinto Potere
23 Febbraio 2023
– Autore: Redazione Quinto Potere

“Lo scorso mercoledì 22 febbraio l’edificio ospitante l’I.I.S.S. “Marco Polo” di Bari è stato oggetto di atti vandalici da parte di un gruppo anonimo denominato “Vivi”. Gli appartenenti a tale gruppo, dopo aver deturpato la Camera del Lavoro di Bari e una sede della ASL, nella scorsa notte hanno imbrattato con scritte spray NO VAX la facciata dell’Istituto di viale Bartolo”. A diffondere la notizia i sindacato. “Denunciamo fermamente quanto accaduto in quanto deturpare un bene pubblico è già di per sé un atto di profonda inciviltà, ma che il bene sia un istituto scolastico rappresenta una vera e propria aggressione, un atto dimostrativo che intende ledere un luogo simbolico: le scuole sono i primi baluardi della legalità, sono palestre di cittadinanza, sono il primo volàno dell’ascensore sociale del nostro Paese. Pietro Calamandrei diceva: “se si vuole che la democrazia prima si faccia e poi si mantenga e si perfezioni, si può dire che la scuola a lungo andare è più importante del Parlamento e della Magistratura e della Corte costituzionale”. Aggredire le scuole vuol dire minare il senso stesso di democrazia, per questo le scriventi Organizzazioni Sindacali esprimono la propria piena e sincera vicinanza a tutta la comunità educante dell’I.I.S.S. “Marco Polo” di Bari e chiedono agli organi competenti di prodigarsi per mettere fine quanto prima a questo inaccettabile susseguirsi di atti vili e vandalici”.

La Dirigente scolastica e i docenti del Marco Polo stigmatizzano e condannano nella forma e nei contenuti, l’atto vandalico che, con mano anonima, ha imbrattato le facciate esterne dell’Istituto con frasi no vax e di negazionismo ecologico, provocando sconcerto nella popolazione scolastica e grossi danni all’erario pubblico. La libera espressione del pensiero non può confliggere con le evidenze scientifiche né tantomeno con il rispetto di un bene comune come la scuola, intesa in prima istanza come spazio fisico e materiale dell’incontro e della socializzazione dei saperi e delle idee. “Nel quotidiano del nostro lavoro cerchiamo di educare i nostri studenti al confronto franco e aperto, spiegando innanzitutto la differenza sostanziale tra i fatti e le opinioni, ed educandoli a riconoscere i processi virtuosi e a correggere le distorsioni cognitive attraverso cui un individuo elabora il proprio pensiero e la propria visione del mondo. Le teorie no vax e quelle negazioniste relative alle tematiche connesse alla incalzante crisi ambientale non sono suffragate ed anzi smentite da numerosissimi dati scientifici. Non potendo sostenere il confronto con tali e ben più solide evidenze, ampiamente condivise dalla comunità scientifica internazionale, tali idee possono solo essere imposte con la prepotenza di un gesto teppistico, agito nottetempo e di nascosto, che pretende di dire la propria senza misurarsi con il dovere etico di argomentare, discutere, comprovare”.