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Bari, tentata estorsione dal carcere. Chiede 20mila euro a padre e figlio: arrestato detenuto vicino agli Strisciuglio

24 Settembre 2025
– Autore: Raffaele Caruso
24 Settembre 2025
– Autore: Raffaele Caruso

La mattina del 22 settembre u.s., la Polizia di Stato ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Bari, su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di un detenuto, legato al clan Strisciuglio, ritenuto responsabile di una tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso, nei confronti di due persone, padre e figlio, di Bari.

Si evidenzia che questi sono accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari, che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa.

L’attività d’indagine trae origine dalla denuncia sporta presso gli Uffici della Squadra Mobile della Questura di Bari dalla vittima, lo scorso mese di agosto, allorquando ha raccontato di aver ricevuto una video chiamata dal detenuto, che conosceva da diverso tempo, il quale gli avrebbe chiesto la somma di ventimila euro a parziale risarcimento della sua detenzione, addebitabile, secondo quanto riferito, ad una non meglio condotta del figlio del denunciante.

Nel corso della video chiamata il detenuto, con toni decisi e minacciosi, ha intimato alla parte lesa di consegnare la citata somma di denaro a persone di sua fiducia paventando, in caso contrario, di far aggredire suo figlio. Immediate le indagini avviate dalla Squadra Mobile di Bari che la mattina del 22 settembre ha eseguito il provvedimento cautelare direttamente presso il carcere, ove è stata effettuata anche una perquisizione nella cella del detenuto che ha consentito di rinvenire un telefono cellulare su cui verranno eseguiti ulteriori approfondimenti.

È importante, tuttavia, sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare, seguirà il confronto con la difesa dell’indagato, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.

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