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Carabiniere ucciso a Francavilla, morto il killer Michele Mastropietro: la carriera tra rapine e assalti a portavalori

12 Giugno 2025
– Autore: Raffaele Caruso
12 Giugno 2025
– Autore: Raffaele Caruso

Michele Mastropietro, il rapinatore di Corsino ucciso nel conflitto a fuoco a Grottaglie con la Polizia e che questa mattina, assieme ad un complice, ha sparato contro il brigadiere capo Carlo Legrottaglie a Francavilla, uccidendolo, era stato condannato 9 anni fa dal Tribunale di Taranto con l’accusa di aver preso parte ad un’associazione a delinquere che commetteva rapine nei supermercati tra Lecce e Taranto.

Il 2 maggio 2013 aveva preso parte anche all’assalto ad un furgone portavalori dell’istituto salentino Sveviapol Sud nei pressi di Monteiasi. Anche in quell’occasione (il colpo non andò a buon fine), furono esplosi diversi colpi contro il furgone, mentre tre guardie giurate riuscirono a rifugiarsi nel caveau. L’obiettivo era portare via un milione e mezzo come bottino.

Anche il suo complice, il compaesano Camillo Giannattanasio, 57enne, ha precedenti penali. I due si sono dati alla fuga dopo l’omicidio di Legrottaglie e hanno trovato rifugio in una masseria di Grottaglie, prima di essere trovati dalla Polizia. Resta da capire l’eventuale coinvolgimento di altri complici.

La salma di Mastropietro si trova all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto per essere sottoposta a esami: si dovrà accertare se sia morto a causa del conflitto a fuoco con la polizia, nel momento della cattura, oppure per le ferite riportate in seguito a quello con i carabinieri in cui è morto il brigadiere capo Legrottaglie.