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Ciliegie, Coldiretti Puglia lancia l’allarme: “Crollo della produzione del 70% per gelate. Chiesto stato di calamità”

19 Maggio 2025
– Autore: Raffaele Caruso
19 Maggio 2025
– Autore: Raffaele Caruso

A causa delle gelate di marzo e aprile, secondo Coldiretti Puglia la produzione delle ciliegie ha subito un crollo tra il 70 e il 100% a seconda degli areali nel sud est barese, per questo “è necessaria la declaratoria dello stato di calamità; ma servono anche controlli serrati perché sui banchi al consumo campeggiano ciliegie di cui va verificata l’origine, vendute a Milano fino a 23,3 euro al chilogrammo”.

L’organizzazione sottolinea in una nota che le varietà più colpite sono non solo le “primizie come Georgia e BIgarreau, ma a subire gli effetti più gravi dell’abbassamento delle temperature che hanno bruciato i fiori, sono state proprio le pregiate ciliegie ‘Ferrovia’, con il rischio che il mercato venga invaso da prodotto estero senza che il consumatore lo sappia”.

“A fronte di un brusco calo produttivo – sottolinea una nota – gli agricoltori sono stati alle prese con il balzo dei costi di produzione e la grave siccità a cui non corrispondono adeguati prezzi di vendita, mentre c’è il rischio che il mercato venga invaso da prodotti esteri di dubbia origine e qualità, con l’inflazione alimentare che rallenta i consumi e le famiglie costrette a tagliare gli acquisti.

Nei vari passaggi dal campo alla tavola si annidano speculazioni che vanno stanate anche dai Vigili dell’Annona, per cui serve una vigilanza serrata – insiste Coldiretti Puglia – sull’origine dei prodotti ortofrutticoli sui banchi che arrivano dai Paesi Nord Africani, come Egitto, Tunisia e Marocco.

Considerata la stortura nella organizzazione del sistema distributivo, si sta diffondendo sempre più la vendita diretta dei prodotti agricoli in azienda, opportunità sia per il produttore che per il consumatore nell’ottica della sicurezza alimentare e di un rapporto trasparente azienda-cittadino.

La Puglia è la maggior produttrice di ciliegie in Italia, con 18mila ettari in produzione, e vale il 30% della produzione cerasicola italiana, secondo i dati della Rete d’Informazione Contabile Agraria, quando la produzione si concentra proprio in provincia di Bari con 17.230 ettari in produzione.