Posti di lavoro da domestica o badante, buoni pasto, 50 euro ma anche una bombola del gas offerta in cambio di un voto. Questo è uno dei dettagli che emerge dall’inchiesta per corruzione elettorale che fa riferimento alle Comunali del 2020 di Grumo e di una richiesta presentata da una “elettrice”, tramite messaggio audio inviata da parte di un’indagata al candidato, poi eletto, Nicola Lella (diventato poi assessore alla Legalità). “La signora è venuta di nuovo e ha detto: ho tutti gli amici di mio figlio, faccio venire mio figlio per il rappresentante di lista, però voglio la bombola del gas”, le parole scambiate.
Bari non è Toronto, meraviglia trash per Sarah e William. Listen & repeat: “U probblème iè la cape”
- di: Raffaele Caruso
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