“Con lo sceicco non c’è stato nulla di concreto. Fuori dallo stadio non c’è un cartello vendesi, ciò non toglie che siamo interessati a incontrare persone che possano essere potenzialmente interessate”. Esordisce così il presidente della SSC Bari, Luigi De Laurentiis, che torna a parlare dopo mesi di silenzio in conferenza stampa.
“Non ho lavorato sette anni per il Bari per lasciarlo al primo che passa. Il giorno in cui venderò questa squadra, lo farò alla miglior proposta possibile e a chi possa portare il Bari il più in alto possibile – ha aggiunto come riportato da Pianeta Bari -. Con l’emiro è finito tutto nel giorno dell’incontro di luglio. Sul tema si è creata una soap opera, anche se noi abbiamo sempre spiegato come società che non c’è stato più nulla. Ci sono state delle speculazioni, ma fa parte del gioco. Mi dispiace che il rapporto con la piazza non sia idilliaco ma è difficile che tra una società e una città i rapporti siano perfetti. A me interessa che i tifosi sostengano i giocatori, e questo sta accadendo. I 5000 tifosi baresi presenti a Salerno sono uno splendido esempio di tifo e calcio, per me questo è motivo di orgoglio. Sono incredibilmente legati a questa squadra. Quel documento non era concreto, per questo non l’abbiamo ritenuto interessante per poterci sedere e andare avanti. Lo sceicco ha il mio numero di cellulare, come io ho il suo, nel caso fossi interessato a investire in Kuwait. Nel corso di quel breve incontro abbiamo parlato anche di cinema. Da quel momento in poi, però, non ho ricevuto neanche un messaggio, e anche in considerazione di quel documento non è stato utile andare avanti. Lo stesso fatto che siano trapelate informazioni è indice di poca serietà. Il fatto che sia circolata una foto la dice tutta. Non voglio dire di più perché se n’è parlato anche troppo”.
“A luglio avevo dichiarato di poter puntare ai play-off. Questo è un campionato molto complesso – ha poi aggiunto -. Non faccio promesse, non vendo fumo. Quello che mi auguro, nel caso in cui arrivassimo ai play-off, è di poter competere con tutti. Noi stiamo migliorando, il tecnico sta trovando la quadra. Secondo me se arriviamo in fondo possiamo giocarcela. Ci sono state squadre che con budget risicati hanno vinto contro quelle con budget molto importanti, ma la Serie B sta diventando insostenibile. Quest’anno avremo qualche milione in meno dalla Lega e questo rende più difficile fare investimenti. Nelle prime nove squadre in classifica ci sono proprietà straniere e retrocesse dalla scorsa Serie A che hanno fondi inarrivabili per la categoria, questo rende il torneo ancora più competitivo. Sono contento del gruppo che si è costruito, non era scontato trovare una bella quadra. Ieri il mister mi ha ricordato che ai primi di agosto mi aveva dato un primo riscontro dicendo di avere un gruppo di uomini, ed io ero contento del lavoro del ds e del vicedirettore sportivo. Nella scelta conta tanto anche l’aspetto umano, quando arrivano giocatori che sono anche intelligenti e un po’ ignoranti e che sono positivi creano esempi per tutto il resto del gruppo. Quando passo del tempo con loro sento l’unità del gruppo, i ragazzi vogliono stare insieme e andare in ritiro, queste sono qualità importanti. Il merito è anche dell’allenatore e del direttore sportivo”.
“Fare un paragone tra il Napoli e il Bari è impossibile. Il Napoli ha vinto lo scudetto dopo vent’anni di duro lavoro e investimenti costruiti nel tempo giocando in una Serie A che ha introiti completamente differenti rispetto alla B. Sono due piattaforme completamente diverse. Oggi il Bari investe in maniera importante perdendo milioni di euro ogni anno, in un campionato che è completamente falsato- conclude -. Ci sono squadre che hanno investito tre volte il Bari che sono dietro in classifica. Per quella che è la B noi investiamo al massimo delle proprie capacità, anche perdendo soldi. I bilanci sono pubblici, anche quest’anno avremo 24 milioni di costi e saremo in perdita, perché avremo meno soldi dalla Lega. Stiamo facendo il massimo possibile sul piano degli investimenti. Anche il Napoli dimostra che è possibile stare in Champions con monte ingaggi minori rispetto alle altre squadre. Multiproprietà? C’è una norma che potrebbe anche cambiare. Quando siamo partiti nel 2018 lo abbiamo fatto pensando che questa norma potesse anche cambiare. In questi anni si sono allargate le multiproprietà internazionalmente parlando, a livello europeo c’è molta attenzione, ci sono club della stessa proprietà che in Europa potrebbero trovarsi a giocare contro. Il Bari non è in vendita, ma, ripeto, io sono sempre disponibile e interessato a incontrare potenziali acquirenti. Se il Bari va in Serie A arriverà subito qualcuno a prendersi la squadra, com’è accaduto già quando siamo stati a un soffio dalla promozione. A quel punto il problema sarà esclusivamente mio”.