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Estorsioni e pizzo a imprenditori, blitz antimafia contro il clan Venere di Pulsano: 4 arresti e 11 indagati – NOMI

18 Dicembre 2025
– Autore: Raffaele Caruso
18 Dicembre 2025
– Autore: Raffaele Caruso

Sono 4 le persone arrestate nel Tarantino con l’accusa di estorsione e incendio pluriaggravati, porto d’armi, evasione, esercizio abusivo della professione al termine di un’indagine durata due anni.

In totale sono 11 le persone indagate, ritenute vicine al clan Venere di Pulsano. Quattro di loro sono finiti in carcere: sono il 54enne Anselmo Venere (a capo dell’organizzazione criminale che imponeva il pizzo agli imprenditori locali), il 34enne Nicola Casucci, il 58enne Emidio Galeandro e il 69enne Gennaro Migliorini.

L’inchiesta ha svelato come i titolari di stabilimenti balneari, strutture alberghiere ed esercizi commerciali del litorale fossero costretti a versare denaro al gruppo Venere. Le richieste erano precedute da atti intimidatori, in particolare incendi di autovetture.

Dalle intercettazioni è emerso il clima di terrore generato dal clan e dai quattro arrestati. Le azioni non sarebbero state estemporanee ma pianificate dopo sopralluoghi mirati, finalizzati a individuare abitudini delle vittime e sistemi di videosorveglianza. Le indagini, basate su intercettazioni, pedinamenti GPS e riprese video, avrebbero evidenziato un diffuso stato di assoggettamento.

Dalle indagini è emerso anche che una donna, praticante di uno studio legale, si spacciava per l’avvocato di fiducia del 53enne Anselmo Venere, pur non avendo mai ottenuto l’abilitazione, e riusciva ad entrare e uscire dal carcere per consegnare i “pizzini” con cui il boss impartiva le direttrici al gruppo.