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Fermo pesca ricci in Puglia, approvata mozione in Regione: via libera per ristori a pescatori con licenza

2 Luglio 2024
– Autore: Raffaele Caruso
2 Luglio 2024
– Autore: Raffaele Caruso

Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza la mozione presentata dal consigliere Paolo Pagliaro (Puglia Domani), con cui si impegna la Giunta regionale a stanziare subito le risorse necessarie per ristorare i pescatori pugliesi durante il periodo di fermo pesca previsto dalla legge regionale, predisponendo e pubblicando con urgenza un avviso pubblico per gli indennizzi; a finanziare l’attività di monitoraggio necessaria a valutare gli effetti del fermo pesca, di concerto con il mondo accademico e le associazioni ambientaliste; a destinare, infine, somme specifiche per la campagna di comunicazione e sensibilizzazione utile ad informare sulla legge e sui fini di tutela ambientale che essa si pone.

“I soldi ci sono, verranno attinti dal Feampa e da risorse accantonate del bilancio autonomo. La Regione sta quantificando importo e modalità dei ristori ai pescatori di ricci con licenza, fermi per lo stop triennale previsto dalla legge regionale in vigore dal 5 maggio 2023. La legge, nella versione originaria che presentai, prevedeva fin da subito i ristori. Ma, nell’urgenza di dover fermare il prelievo massiccio e indiscriminato che stava portando i ricci all’estinzione, fu approvata con l’impegno di provvedere successivamente a reperire i fondi per gli indennizzi ai pescatori”. Inizia così la nota del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani

“Ora, finalmente, con l’ok del Consiglio regionale alla mia mozione (solo due gli astenuti), la Regione dovrà provvedere ad erogare i ristori. Impegno ribadito in aula dal presidente Emiliano e dall’assessore Pentassuglia. Dopo numerosi incontri con i pescatori (meno di cento quelli subacquei con licenza in tutta la Puglia; il doppio, se si considerano anche quelli autorizzati alla pesca con arpione), si stanno definendo le modalità per ristorare quelli in regola con gli adempimenti previdenziali, sulla base dei ricavi dichiarati negli ultimi tre anni. Per gli altri, invece, si stanno studiando forme d’indennizzo alternative, coinvolgendoli nelle attività di cura del mare, dalla pulizia dei fondali alle azioni di ripopolamento. Proprio a questo proposito, l’assessore ha evidenziato i risultati molto incoraggianti riscontrati in questo primo anno di fermo pesca. Finalmente i ricci di mare stanno tornando a riprodursi, e ne avranno tutto il tempo nei prossimi due anni, anche grazie ai controlli sempre più serrati delle forze dell’ordine per stanare i pescatori di frodo e sanzionarli – aggiunge -. La Regione si attiverà presto anche sul fronte della sensibilizzazione, che ho sollecitato per dar seguito ad un altro capitolo importante della mia legge, che prevede campagne di informazione e comunicazione per coinvolgere tutti gli amanti del mare in questa battaglia collettiva. Dal ripopolamento dei ricci dipende il futuro dell’ecosistema marino, sempre più fragile e a rischi. Tutti dobbiamo sentirci partecipi e protagonisti di questa battaglia. Rinunciare ai ricci oggi, vuol dire difendere il nostro mare ed entrare in un’ottica di consumo sostenibile e consapevole delle sue risorse”