Svolta sul caso di Natasha Pugliese, la 23enne di Cerignola deceduta il 4 settembre dopo un’intervento d’urgenza al Policlinico Riuniti di Foggia. La notizia ha fatto parecchio scalpore, a causa anche dell’aggressione al personale medico-sanitario da parte dei familiari dopo la notizia del decesso.
Secondo quanto emerso dalla consulenza medico-legale disposta da parte della Procura, sono esclusi errori umani e responsabilità dirette da parte dei medici. Ha invece svolto un ruolo decisivo la “gestione organizzativa intraospedaliera”.
Natasha rimase ferita in un incidente in monopattino a giugno, e le sue condizioni erano peggiorate improvvisamente per una grave insufficienza respiratoria. Restano 21 gli indagati nell’ambito dell’inchiesta aperta per fare chiarezza sulla morte. Il conducente dell’auto, per omicidio colposo, e 20 operatori sanitari per omicidio colposo. La Procura ora chiederà l’archiviazione o il rinvio a giudizio. Parallelamente è in corso il processo ai cinque parenti accusati dell’aggressione ai medici la sera del decesso.

