Devastazione e saccheggio, danneggiamento, imbrattamento, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, lancio di bottiglie incendiarie, commessi nel corso della pubblica manifestazione, quella promossa il 17 maggio scorso dalla ‘rete No Ddl Sicurezza Catania’.
Sono i reati contestati, a vario titolo, a due indagati arrestati da agenti della sezione Antiterrorismo della Digos della Questura di Catania. Sono Luigi Bertolani, di 33 anni, residente a Catania, e Gabriele Venturi, di 22, residente a Brindisi, entrambi finiti in carcere.
L’ordinanza riguarda anche una terza persona che sarebbe attualmente all’estero. Eseguite perquisizioni domiciliari in diverse province (Catania, Palermo, Bari, Messina, Siracusa) nei confronti di altri 13 soggetti indagati.
Secondo quanto ricostruito gli indagati avrebbero dato vita a “un fitto lancio di pietre, petardi, bombe carta, ordigni esplosivi preparati con liquido infiammabile, nonché all’accensione di petardi, tutti lanciati ad altezza d’uomo e rivolti all’indirizzo degli operatori di polizia presenti e posti a tutela dell’istituto penitenziario”.
I più volenti hanno “costruito una vera e propria rudimentale base di lancio, ponendo alcuni pesanti oggetti in modo tale da potere dare stabilità e direzione ben precisa alla scatola di cartone contenete la batteria di petardi e unun frammento incandescente colpiva la nuca di un funzionario di polizia”.
L’analisi degli artificieri ha dimostrato che “i prodotti utilizzati per creare le bottiglie incendiarie avevano una specifica pericolosità, caratterizzata dal rischio potenziale elevato, con rilevante effetto deflagrante”. Lungo il percorso del corteo sono proseguiti i lanci di petardi e sassi contro le forze dell’ordine. La devastazione è poi proseguita con violenza, usando pietre e martelli, alcune grosse vetrate e lastroni di marmo di negozi e alberghi, provocando ingenti danni, mentre i passanti scappavano impauriti.

