Il 20% della società di Acquedotto Pugliese passa ai Comuni e il Governo entra nel CdA. Questo è alla base dell’accordo politico tra la Regione Puglia e il ministro Raffaele Fitto. Acquedotto Pugliese continuerà a gestire il servizio idrico per altri 30 anni, scongiurando così l’ipotesi di una gara d’appalto nel 2025, ma si trasformerà. La proprietà resta nelle mani della Regione Puglia, ma si andrà verso una nazionalizzazione con il Governo che avrà un ruolo operativo in tutte le scelte. A riportarlo è La Gazzetta del Mezzogiorno.
Palazzo Chigi, due mesi fa, aveva impugnato la leggere regionale che avrebbe consentito l’affidamento diretto, ieri è stato presentato un emendamento governativo alla Finanziaria che consente l’affidamento del servizio idrico secondo il modello delle società in house, superando i profili di illegittimità costituzionale che inficiavano la stessa legge regionale. “A seguito dell’approvazione dell’emendamento governativo la Regione Puglia provvederà ad adeguare la legge regionale in materia, consentendo così di evitare il pronunciamento della Corte costituzionale per il venir meno di tutti i profili di incostituzionalità originariamente denunciati dal Governo con il proprio ricorso”, si legge in una nota del Ministero.