Il pubblico ministero della Dda di Lecce, Milto De Nozza, ha chiesto l’ergastolo per i fratelli Enrico e Cosimo Morleo, di 58 e 59 anni, in carcere da oltre due anni con l’accusa di avere ucciso a Brindisi, con l’aggravante del metodo mafioso, gli imprenditori Salvatore Cairo e Sergio Spada, entrambi attivi nel settore del commercio delle pentole e degli articoli per la casa.
La requisitoria di De Nozza nel corso dell’udienza di ieri è durata quasi cinque ore. Cairo scomparve il 6 maggio del 2000 e alcuni frammenti delle sue ossa carbonizzati sono stati trovati il 20 dicembre 2023 in fondo a un pozzo nelle campagne di Brindisi. A condurre in quel sito i giudici è stato Enrico Morleo che anche nelle precedenti udienze ha sempre dichiarato di aver “fatto a pezzi” il corpo di Cairo, ma di non averlo ucciso. Il cadavere di Sergio Spada fu trovato, invece, il 19 novembre 2001, nel piazzale di un’area di servizio dismessa sulla tangenziale di Brindisi.
Secondo l’accusa, Enrico sarebbe stato l’esecutore materiale di entrambi gli omicidi, mentre il fratello Cosimo sarebbe il mandante perché avrebbe voluto liberarsi di due concorrenti nei suoi affari legati alla vendita di articoli per la casa. Il pm ha chiesto l’ergastolo con isolamento diurno di tre anni per Cosimo Morleo ed ergastolo con isolamento diurno di un anno per Enrico Morleo. La prossima udienza è in programma l’8 ottobre del 2024.