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Inceneritore tra Bari e Modugno, via libera del Consiglio di Stato. Decaro: “Valutiamo azioni legali”

19 Luglio 2022
– Autore: Raffaele Caruso
19 Luglio 2022
– Autore: Raffaele Caruso

“L’impianto da realizzare nel Comune di Bari per il trattamento e il co-incenerimento di rifiuti speciali non pericolosi e pericolosi prodotti dal trattamento di biostabilizzazione di rifiuti di natura urbana si può fare”.

A stabilirlo è una sentenza del Consiglio di Stato che ha ribaltato il provvedimento di annullamento di primo grado emesso dal Tar per la Puglia il 13 dicembre 2021 in merito “alla determinazione del dirigente del servizio autorizzazioni ambientali della Regione Puglia del 2018 recante il giudizio favorevole sulla compatibilità ambientale del progetto della società Newo relativo alla realizzazione dell’impianto”.

“Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quarta), definitivamente pronunciando sull’appello n. 10897/2021, lo accoglie e, per l’effetto, in riforma dell’impugnata sentenza, respinge il ricorso di primo grado ed i connessi motivi aggiunti. Compensa le spese del doppio grado di giudizio. Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa”, si legge nella sentenza.

E non si è fatta attendere la replica del sindaco Decaro. “Purtroppo oggi la sentenza del Consiglio di Stato sembra consentire la ripresa dell’iter autorizzativo per la realizzazione dell’impianto di ossicombustione di rifiuti della NewO SpA, sul territorio della zona industriale tra Bari e Modugno – spiega il primo cittadino -. Ciò ci lascia perplessi visto che i Comuni interessati e i comitati hanno avuto modo, più volte, e non solo sul piano giudiziario, di rappresentare al dipartimento Ambiente della Regione Puglia, titolare del provvedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale in favore della NewO, le ragioni della loro ferma opposizione. Per questo, seppur nel massimo rispetto che si deve alla giustizia e alle sue sentenze, continuiamo a credere che la realizzazione di un impianto industriale, che prevede l’utilizzazione in grande scala di una tecnologia mai testata in impianti di grandi dimensioni, le cui verifiche sperimentali non hanno dato risultati univoci, non sia quello di cui il nostro territorio ha bisogno”.

“Alla luce di questo, già in queste ore, ho chiesto ai legali che per conto del Comune di Bari hanno seguito l’iter giudiziario, di convocare una riunione con tutte le parti interessate, che come noi si sono opposte al provvedimento. Insieme valuteremo compiutamente gli effetti della sentenza e le azioni da intraprendere”, conclude Decaro.