Nicola Canonico, l’imprenditore presidente del Foggia Calcio, arrestato lo scorso 26 ottobre in merito all’inchiesta sui voti di scambio, ha risposto a tutte le domande del Gip del Tribunale di Bari. Ai domiciliari, Canonico è accusato di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale nell’inchiesta che riguarda le amministrative che si sono svolte a Bari a maggio 2019 e per cui è finita in carcere anche la consigliera comunale di Bari, Francesca Ferri, e suo marito Filippo Dentamaro. Secondo quanto precisato dall’avvocato difensore Michele Laforgia, Canonico ha sottolineato di essere “estraneo a qualsiasi accordo avente ad oggetto l’elezione di un candidato al consiglio comunale di Bari, e in particolare di Francesca Ferri, e di non avere commesso, né in alcun modo contribuito, alla corruzione elettorale contestata”. Secondo quanto ricostruito dall’accusa, Canonico avrebbe messo in piedi un sistema corruttivo insieme alla Ferri e al compagno, individuando e pagando elettori da 25 ai 50 euro. L’interrogatorio, durato meno di due ore, pur eccependo la inutilizzabilità delle intercettazioni ambientali nei suoi confronti, Canonico ha risposto a tutte le domande del giudice e ha fornito la sua versione dei fatti. La difesa ha preannunciato la richiesta di revoca della misura cautelare.
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- di: Raffaele Caruso
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