“La mafia uccide e il silenzio pure”. Questa è la scritta sul murales dedicato a Peppino Impastato, il giornalista e attivista italiano, membro di Democrazia Proletaria, noto per le sue denunce contro le attività di Cosa nostra, a seguito delle quali fu assassinato il 9 maggio 1978. Ci siamo fermati cinque minuti per una riflessione su tutto quello che sta accadendo a Bari. Peppino non è mai stato zitto contro la mafia, è sempre stato coerente e ha lottato fino all’ultimo giorno. Non era “impastato” come tutti i politici e non di cui ci stiamo occupando in questi giorni. Abbiate il pudore di tacere, di non citare queste persone quando parlate di lotta alla mafia.
I boss delle costruzioni, la Yuma challenge: “Con 300 commenti vi faccio vedere come morde la tigre”
- di: Raffaele Caruso
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