Continuano senza sosta le ricerche dei tre dispersi in mare (Pasquale Donnaloia, Antonio Dell’Amura e Domenico Lanzolla) a Taranto, dopo il ritrovamento del corpo di Claudio Donnaloia. Sul caso è stato aperto un fascicolo d’indagine, mentre al momento è stato ritrovato un divanetto bianco che potrebbe appartenere all’imbarcazione sparita nel nulla.
“Quante cavolate ho dovuto leggere, quanta ipocrisia, tutti lupi di mare pronti a sparare sentenze, tutti esperti, privi di empatia, rispetto. Che disgusto. Non mi ero ancora abituata a vivere senza la mamma. E adesso tu ci hai lasciato. Fai buon viaggio”, le parole di una delle figlie di Claudio Donnaloia dopo le accuse piovute sui social sulla scelta dei quattro appassionati di pesca di uscire in barca nonostante il forte vento.
“Non è tempo di processi né patiboli. È il momento del silenzio, del lutto, del rispetto – il commento di Protezione civile Era Magna Grecia, al quale apparteneva il 73enne Claudio Donnaloia impegnato nel mondo del volontariato -. Non riusciamo ancora ad accettare quanto accaduto. E quanto sta accadendo. Così come non sopportiamo i lupi di mare di turno, gli esperti, i tuttologi del nulla. È stata una enorme leggerezza andare in mare in quelle condizioni, lo sappiamo benissimo. E ci sembra che sia stata pagata amaramente, e che sia inutile girare il dito nella piaga. Abbiamo letto commenti privi di qualsiasi minimo rispetto per i quattro dispersi del semicabinato. Partoriti da ignoranti, la peggiore razza umana esistente sulla terra. Vergognatevi. Claudio amava la vita più di quanto voi crediate”.
Le indagini dovranno stabilire cosa è successo e perché nessuno è riuscito a dare l’allarme in capitaneria o alle famiglie. Una delle ipotesi seguita è che il motore, sottoposto ad una manutenzione poco prima, non era idoneo ad affrontare il mare di quel giorno. Al momento nessuna traccia dell’imbarcazione di poco più di 6 metri. Gli inquirenti sono convinti che sia sul fondo del mar Ionio, in un punto in cui la profondità raggiunge la quota di addirittura mille metri.
Ieri è stato effettuato l’esame sull’unico corpo recuperato, quello di Claudio Donnaloia, e non c’è nessun dubbio sull’annegamento. La salma è stata restituita ai familiari per i funerali.

