Proseguono le indagini sull’omicidio di Franco Dogna, 63enne dipendente dell’Exprivia di Molfetta trovato morto nella giornata di ieri nella sua abitazione a pancia in giù e riverso in una pozza di sangue.
Il killer potrebbe avere le ore contate. Sono state trovate 27 tracce di sangue in una stradina stretta a pochi passi dall’ingresso dell’abitazione della vittima e queste potrebbero essere determinanti per dare un volto e un nome all’assassino. L’appartamento è stato trovato in disordine, una circostanza che ha insospettito subito gli inquirenti. Chi conosceva Dogna lo descrive come una persona ordinata, tranquilla e meticolosa. Tutto fa pensare che tra vittima e killer ci sia stata una colluttazione e che lo stesso assassino sia rimasto ferito.
L’arma da punta e da taglio utilizzata, probabilmente un coltello, al momento non è stata ancora trovata. Un contributo decisivo potrebbe arrivare dalle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona dove ci sono diverse case ma anche tanti negozi, bar, ristoranti e b&b. L’ipotesi più accreditata è che il killer si sia dileguato dirigendosi verso via Napoli. Il corpo di Dogna intanto è stato trasferito nell’obitorio del Policlinico di Bari ed è a disposizione dell’autorità giudiziaria in vista dell’autopsia che sarà disposta nelle prossime ore.