“Non volevo ucciderlo. Ho perso la testa perché esasperato dalle continue tensioni”. Questo è ciò che emerso dalle dichiarazioni di Daniele Musciacchio, il 34enne accusato di aver ucciso a colpi di pistola il cognato Nicola Ladisa, detto Napoleone, nel quartiere Libertà ieri mattina. Musciacchio è accusato di omicidio volontario. Secondo quanto emerso dall’interrogatorio, il 34enne avrebbe raccolto da terra la pistola di Ladisa, caduta durante la colluttazione. La lite è nata per questioni di eredità riguardanti alcuni appartamenti, il garage in cui lavorava Ladisa e un lido a Palese. Musciacchio, prima essersi costituito recandosi allo studio del suo avvocato, si è liberato della pistola. Si attende che la Procura disponga l’autopsia sul corpo di Ladisa e che venga convalidato il fermo del cognato.
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- di: Raffaele Caruso
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