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Pene più severe per i reati ambientali, sorpresi a bruciare rifiuti pericolosi: 2 arresti a Sannicandro

12 Settembre 2025
– Autore: Raffaele Caruso
12 Settembre 2025
– Autore: Raffaele Caruso

Lo scorso 9 settembre i militari del Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Bari, nel corso di specifici servizi predisposti al fine di prevenire e reprimere attività illecite condotte in danno dell’ambiente, hanno proceduto all’arresto, in applicazione della nuova normativa ambientale introdotta da D.L. n 116/2025 del 08 agosto 2025, di due soggetti colti nella flagranza dei reati di gestione e combustione illecita aggravata di rifiuti pericolosi, attività commessa in Sannicandro di Bari (BA).

Nel corso dell’attività di monitoraggio del territorio, i militari del Reparto Speciale dell’Arma notavano, all’interno di un uliveto due soggetti, intenti alla combustione di un cospicuo quantitativo di rifiuti speciali pericolosi, costituiti da truciolato di legno misto a piombo.

Tale attività di gestione, del tutto abusiva, era finalizzata al recupero del piombo e allo smaltimento, mediante combustione, dei rimanenti rifiuti. A causa di tale condotta, residui del metallo pesante finivano sul nudo terreno con pericolo di compromissione e deterioramento di una significativa porzione del terreno di ca. 700 mq e della biodiversità agraria dell’uliveto ove si consumava la condotta illecita, senza considerare lo sprigionarsi nell’area di esalazioni non salubri per la salute umana.

Al fine di interrompere la condotta delittuosa in danno dell’ambiente e dell’incolumità delle persone, i militari del N.O.E. procedevano all’arresto dei due individui ed al sequestro del terreno, dei rifiuti non ancora combusti e dell’autovettura, utilizzata per il trasporto dei rifiuti stessi.

Gli arrestati al termine degli atti di rito venivano tradotti agli arresti presso il domicilio a disposizione della competente A.G.. Nella giornata di ieri, a seguito della richiesta della Procura della Repubblica di Bari, la misura precautelare adottata veniva convalidata dal G.I.P. che disponeva la misura cautelare degli arresti domiciliari per uno dei due indagati.

L’operazione del N.O.E. di Bari rappresenta il primo arresto in flagranza di reato avvenuto in Puglia dopo l’introduzione del nuovo Decreto Legge che prevede un forte inasprimento delle pene per i reati ambientali, in precedenza di natura contravvenzionale ed oggi invece delitti, con positive ricadute sulle attività di prevenzione e repressione della P.G.

È importante sottolineare che il relativo procedimento è nella fase delle indagini preliminari e che l’eventuale colpevolezza, in ordine al reato contestato, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.

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