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Policlinico Bari, nuovo navigatore intraoperatorio: la tecnologia 3D per ricostruire il volto dopo un trauma

9 Dicembre 2025
– Autore: Raffaele Caruso
9 Dicembre 2025
– Autore: Raffaele Caruso

Ricostruire virtualmente il volto della paziente prima dell’intervento e verificare durante l’operazione la corretta ricomposizione dei frammenti ossei, riducendo in modo significativo i tempi chirurgici e il margine di imprecisione.

Al Policlinico di Bari tutto questo è possibile grazie a un navigatore intraoperatorio, un sistema innovativo in 3D che segna un passo avanti decisivo nella chirurgia del distretto cranio-facciale. I primi interventi, spiega il presidio sanitario universitario in una nota, sono stati eseguiti nelle scorse settimane dall’equipe di chirurgia maxillo-facciale, diretta dalla professoressa Chiara Copelli.

La nuova tecnologia è stata acquisita grazie ai finanziamenti Fesr-Fse 2021-2027 destinati al ‘Rinnovo e potenziamento delle strutture ospedaliere e sviluppo della telemedicina’ della Regione Puglia. Il sistema integra software avanzati che consentono una pianificazione chirurgica estremamente precisa, la simulazione delle ricostruzioni anatomiche e una guida in tempo reale durante le procedure più complesse, soprattutto in aree anatomiche ristrette o vicine a strutture vitali.

“La prima paziente – spiega Copelli – è stata una donna di 51 anni con un grave trauma facciale causato da un incidente stradale, che presentava fratture multiple e scomposte. In situazioni come questa, il ripristino della corretta anatomia richiede procedure lunghe e delicate. Il navigatore ci ha permesso di ricostruire virtualmente il volto prima dell’operazione e di verificare in tempo reale la precisione della riduzione dei frammenti ossei, garantendo un esito ottimale confermato dagli esami radiologici post-operatori”.

“Per la chirurgia maxillo-facciale – ricorda il direttore generale, Antonio Sanguedolce – è stato previsto un finanziamento specifico di tre milioni di euro nell’ambito della nuova programmazione europea, che ci consente di dotare l’unità operativa di attrezzature all’avanguardia”.