Primo confronto tra i principali candidati presidente di Regione in Puglia. Davanti alle telecamere di Telenorba, intervistati dal direttore Domenico Castellaneta e dal vicedirettore Antonio Procacci, Antonio Decaro candidato per il centrosinistra e Gigi Lobuono, candidato del centrodestra si sono mostrati cordiali tra loro ma con idee molto distanti sui principali temi: sanità, crisi idrica, ex Ilva, agenzie regionali, consorzi di bonifica, urbanistica e rifiuti.
Approccio opposto anche sull’arrivo dei leader nazionali a sostenerli. Per Lobuono “la premier Meloni verrà in Puglia il 10 novembre per chiedere un cambio di passo. Non per darci privilegi ma per avere un governo regionale che parli la stessa lingua del governo nazionale”. Di diverso avviso Decaro: “Non chiedo aiuti da casa. Se i leader nazionali vogliono venire ben venga. Ma normalmente mi candido con i cittadini”.
Due le emergenze che per entrambi sono da affrontare nei primi 100 giorni di mandato: le liste di attesa in sanità e la crisi idrica. Su quest’ultimo punto a proposito della condotta da costruire per portare acqua dal Molise alla Puglia, Decaro ha ricordato di aver “fatto una richiesta per farla finanziare dal Ministero delle Infrastrutture, perché è un’opera di interconnessione: l’acqua non riguarda le singole regioni, ma l’intero sistema nazionale”. Lobuono ha denunciato l’inerzia del passato: “Si parla di emergenza idrica da almeno vent’anni. Senza acqua non c’è vita”.
A fronte di una emergenza condivisa e che riguarda la sanità, la soluzione per i due candidati è differente: per Lobuono, la priorità assoluta è “formare e assumere medici per potenziare i pronto soccorso. Invece si continuano a inaugurare ospedali vuoti”. Per Decaro, “non è un problema di assunzioni ma di mancanza di medici del pronto soccorso, perché è una specializzazione che non persegue più nessuno. Servirebbe una norma nazionale per pagare di più chi lavora al pronto soccorso”.
L’antidoto alle liste d’attesa per Decaro è il centro unico di prenotazioni, per Lobuono la disdetta obbligatoria in caso di rinuncia. Sul destino dell’ex Ilva, i due candidati hanno condiviso l’obiettivo della decarbonizzazione ma con visioni divergenti sul ruolo dello Stato. Per Lobuono “lo Stato non deve fare impresa” per Decaro, invece, “lo Stato deve nazionalizzare l’ex Ilva”.

