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Successore di Papa Francesco, tre cardinali pugliesi tra gli elettori nel Conclave: ecco chi sono

22 Aprile 2025
– Autore: Raffaele Caruso
22 Aprile 2025
– Autore: Raffaele Caruso

Sono tre i cardinali pugliesi elettori (in totale sono 137) che parteciperanno al Conclave per l’elezione del nuovo Papa dopo la morte di Papa Francesco. In totale sono cinque i cardinali pugliesi in vita, ma solo chi ha meno di 80 anni può votare.

Il primo è il 77enne Marcello Semeraro, nato il 22 dicembre 1947 a Monteroni di Lecce. Docente di Ecclesiologia alla Pontificia Università Lateranense di Roma, nel 1998 ha preso la guida della diocesi di Oria. Sei anni più tardi, papa Giovanni Paolo II lo ha nominato vescovo di Albano (Lazio). Nel 2009 papa Benedetto XVI lo ha indicato come componente della congregazione delle Cause dei santi. Nel 2013 il neo eletto papa Francesco lo ha indicato come segretario del Consiglio dei cardinali, chiamati a consigliare il pontefice nel governo della Chiesa. Il 15 ottobre 2020 è stato nominato prefetto del dicastero delle Cause dei santi. È creato cardinale nel 2021.

Il secondo è il cardinale Fernando Filoni nato a Manduria (Taranto) il 15 aprile 1946. Ha appena compiuto 79 anni. Ha frequentato le scuole medie a Galatone e il Ginnasio a Nardò, poi il seminario regionale a Molfetta. Da qui l’uscita dalla Puglia. A Viterbo ha condotto gli studi teologici, prima della laurea in Diritto canonico e in Filosofia. Ha conseguito pure il diploma in scienze e tecniche dell’opinione pubblica, specializzandosi in giornalismo. Nel 1981 è entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede ed è stato inviato nello Sri Lanka. Dal 1985 all’89 si è occupato di organizzazioni internazionali presso la segreteria di Stato della Santa Sede. Poi è stato in Brasile, Filippine e Hong Kong (per i rapporti con la Cina). Nel 2001 papa Giovanni Paolo II lo ha nominato nunzio apostolico in Giordania ed Iraq. Durante la guerra in Iraq non ha abbandonato il paese dilaniato dalle bombe, affrontando quotidiani rischi personali e testimoniando più volte la vicinanza della Chiesa cattolica alle popolazioni martoriate. Da qui è poi tornato nelle Filippine. Papa Benedetto XVI, nel 2011, lo ha nominato prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli. È creato cardinale da Benedetto XVI nel 2012 e ha partecipato come elettore al conclave che porta all’elezione di Francesco che lo ha inviato nel 2014 in Iraq a causa della grave situazione venutasi a creare a seguito della proclamazione dello Stato Islamico.

Il terzo è Angelo De Donatis, 71 anni compiuti a gennaio, nato a Casarano, in provincia di Lecce. Ordinato sacerdote nella parrocchia d’origine (San Domenico di Casarano), è stato incardinato nella diocesi di Roma, dove svolge gran parte del suo ministero. Il 10 aprile 1990 papa Giovanni Paolo II lo ha nominato cappellano di Sua Santità. Nel 2014 è stato scelto come predicatore negli esercizi spirituali alla Curia romana in occasione della Quaresima, ai quali ha preso parte anche papa Francesco. Il 5 marzo scorso ha presieduto il rito delle Ceneri al posto del papa. Nel 2015 è stato nominato vescovo ausiliare di Roma e due anni dopo Francesco lo ha scelto come Vicario generale per la diocesi di Roma. È creato cardinale il 28 giugno 2018.

Gli altri due cardinali pugliesi, non elettori, sono Francesco Monterisi di Barletta, e Salvatore De Giorgi, nato 94 anni fa a Vernole (Lecce)

COME FUNZIONA IL CONCLAVE PER L’ELEZIONE DEL NUOVO PAPA

L’arrivo a Roma dei cardinali elettori, la messa nella basilica di San Pietro prima dell’ingresso nella cappella Sistina e l'”extra omnes” che dà ufficialmente il via alle elezioni.

Il conclave, la cui etimologia è ovviamente latina – da ‘cum clave’ cioè (chiuso) ‘a chiave’ – è il rito che da secoli accompagna la ‘nascita’ dei nuovi Papi, dalle votazioni sotto lo sguardo degli affreschi di Michelangelo fino all’iconica fumata bianca che precede il tradizionale ‘habemus papam’.

Prima dell’avvio ufficiale del conclave, i cardinali elettori raggiungono Roma dove trovano sistemazione a casa Santa Marta, lo stesso edificio nel quale aveva deciso di vivere Bergoglio rinunciando all’appartamento papale. Il giorno dell’assemblea raggiungono la basilica di San Pietro per la messa in vista dell’elezione, presieduta dal cardinale decano, in questo caso Giovanni Battista Re.

Subito dopo indossano l’abito corale e si avviano in processione verso la cappella Sistina, allestita per accogliere i cardinali con i banchi per elezioni e scrutini e la stufa dove saranno bruciati poi appunti e schede delle votazioni. Il numero massimo di cardinali elettori è stabilito in 120 anche se al momento gli aventi diritto al voto sono 135 e non è escluso, come avvenuto in passato, che possano essere concesse deroghe alla norma.

Per tutti è fatto divieto di utilizzare qualsiasi dispositivo o mettersi in contatto con l’esterno. È solo al termine del giuramento – che si conclude con la frase “extra omnes” (fuori tutti) – che prende il via ufficialmente il conclave, con la chiusura a chiave della porta di accesso alla cappella Sistina e l’avvio delle operazioni di voto. Nel caso in cui le elezioni iniziassero nel pomeriggio del primo giorno si terrà una sola votazione, mentre nei giorni successivi saranno quattro in totale, due la mattina e due il pomeriggio. Una volta scritto il nome sulla scheda sotto la frase ‘Eligo in Summum Pontificem’, ogni singolo cardinale elettore si avvia verso l’altare con la scheda piegata e ben visibile. La adagia su un piatto d’argento poggiato su un’urna e poi la lascia scivolare all’interno. Una volta conclusa la sessione di voto, i primi due scrutatori aprono e leggono in silenzio il nome scritto sulla scheda, mentre il terzo pronuncia il nome. Le schede vengono forate e legate insieme, per essere poi bruciate all’interno della stufa.

Nel caso di mancata elezione verrà aggiunta una miscela che colorerà il fumo di nero. In caso contrario, invece, il decano si rivolge al candidato eletto per chiedergli se accetta o meno l’incarico e quale sarà il nome scelto. Solo allora verranno bruciate le schede aggiungendo il colorante bianco che annuncerà dal comignolo della cappella Sistina l’elezione del nuovo Papa. Solo al termine si procede alla vestizione nella cosiddetta ‘stanza delle lacrime’ nella sagrestia della cappella Sistina. Toccherà poi al cardinale protodiacono dare l’annuncio dell’elezione dalla loggia centrale della basilica di San Pietro, dalla quale successivamente si affaccerà il nuovo Papa per la benedizione Urbi et Orbi.