La Procura di Bari ha chiesto la condanna a 4 anni di reclusione, per maltrattamenti aggravati, nei confronti di Morsy Noura Said Saad Mohamed, la 30enne egiziana finita a processo per gli insulti e le minacce rivolti al marito, Paolo Silletti, il 34enne barese che si è tolto la vita il 10 aprile 2024.
La donna ha chiesto di essere processata con il rito abbreviato. Nella richiesta di condanna, la Procura ha escluso l’aggravante della morte come conseguenza dei maltrattamenti, ma ha confermato l’aggravante dell’aver commesso il fatto in presenza di minori. Si tornerà in aula il 15 ottobre quando potrebbe essere già emessa la sentenza.
Nel processo i genitori della vittima si sono costituiti parte civile. I due si sono conosciuti a Sharm el Sheikh, si sono sposati nel 2019 al Cairo, prima di trasferirsi in Puglia. I maltrattamenti sarebbero iniziati nel 2021, dopo la nascita della figlia. La donna avrebbe chiesto al marito soldi, poi una casa più grande, il trasferimento a Bari fino a minacciarlo ripetutamente di scappare in Egitto con la figlia e di non fargliela più vedere.
Gli insulti sono arrivati tramite messaggi e la donna avrebbe trascorso periodi sempre più lunghi in Egitto, dai suoi genitori, con la bambina, causando così “uno stato di profonda prostrazione psichica e di terrore di non poter più vedere la figlia minore”, a causa del quale – secondo l’accusa – l’uomo decise di togliersi la vita.

