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Sul lungomare di Bari arriva la panchina della legalità: “La mafia è un fenomeno culturale da reprimere”

17 Luglio 2025
– Autore: Raffaele Caruso
17 Luglio 2025
– Autore: Raffaele Caruso

Una panchina tricolore con un messaggio chiaro: “Possiamo fare qualcosa”. Questa è la panchina della legalità, realizzata dall’artista Alberto Cramarossa e inaugurata oggi sul lungomare di Bari per ricordare le stragi di Capaci e via D’Amelio, le vittime innocenti della criminalità organizzata e richiamare i cittadini a un impegno attivo.

L’iniziativa è stata voluta dall’Associazione magistrati di Bari in collaborazione con il Municipio 1 del Comune. Presenti, fra gli altri, il procuratore Roberto Rossi, la presidente dell’Anm di Bari Antonella Cafagna, il prefetto Francesco Russo, l’assessore comunale alla Legalità Nicola Grasso e la presidente del Municipio 1, Annamaria Ferretti.

“Questa iniziativa – ha detto Cafagna – non è solo retorica, ma vuole ricordare che la mafia non è solo un fenomeno criminale da reprimere, ma un fenomeno culturale che richiede un impegno della società civile e dei giovani in favore della legalità”.

“Oggi – ha aggiunto – ricordiamo la strage di via D’Amelio (del 19 luglio 1992, ndr) ma non solo, ricordiamo tutte le vittime innocenti”. “La mafia – ha precisato – è un’educazione distorta alla violenza, al privilegio e al silenzio. Vogliamo dare un messaggio contrario, che si può praticare la legalità per contrastare il potere mafioso”.

L’assessore comunale alla Legalità, Nicola Grasso, ha evidenziato che il posizionamento della panchina nel centro della città “è una scelta felice, vuol dire che dobbiamo aprire lo sguardo e non rimanere chiusi nell’omertà e nella paura”. La panchina “deve diventare stimolo, per far capire ai cittadini che non bisogna mai rivolgersi alla criminalità ma alle istituzioni – ha detto -. L’antimafia sociale è fondamentale”.

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