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Tari a Bari, controllate 709 attività commerciali: irregolari quasi il 50%. Importo da recuperare di oltre 2 milioni

17 Novembre 2025
– Autore: Raffaele Caruso
17 Novembre 2025
– Autore: Raffaele Caruso

Nell’ambito delle attività condotte dal Nucleo Ispettivo Tributi con l’obiettivo di individuare soggetti non dichiarati, al 31 ottobre scorso sono 709 le utenze non domestiche baresi sottoposte a controllo. Le ispezioni, mirate a contrastare l’evasione e le irregolarità legate al mancato pagamento della TARI, hanno riguardato fin qui in particolare le attività commerciali caratterizzate da elevata superficie tassabile in metri quadri (e dunque anche ad alto volume di produzione rifiuti).

I sopralluoghi effettuati restituiscono un dato significativo, confermando l’importanza delle attività realizzate dal Nucleo: su 709 attività oggetto di controllo, infatti, ben 329 (il 46,5% del totale) non risultavano iscritte alla TARI.

L’iter, come previsto dalla Legge 147/2013, prevede la predisposizione e l’invio di un questionario alle attività controllate, cui viene offerta la possibilità di regolarizzare la propria posizione entro 60 giorni dal rilievo, allegando il modulo di dichiarazione di iscrizione TARI debitamente compilato; per chi aderisce all’invito è previsto, come da Regolamento, un abbattimento della sanzione al 50%.

La mancata risposta al questionario comporta invece l’applicazione di una specifica sanzione amministrativa e, con l’accertamento d’ufficio, un aggravio delle sanzioni tributarie piene oltre che, in ogni caso, degli interessi.

Con riferimento alle 329 attività risultate irregolari, l’importo totale da recuperare tramite l’invio degli avvisi di accertamento ammonta a 2.366.000 euro, cifra comprensiva di sanzioni e interessi. Ad oggi risultano 109 le attività che hanno proceduto alla dichiarazione di iscrizione TARI; delle mancanti 220 attività, 145 sono state già accertate d’ufficio.

Si ricorda che l’istituzione del Nucleo Ispettivo Tributi è stata voluta dall’attuale amministrazione con l’obiettivo di garantire equità contributiva tra le diverse categorie di utenti, contrastando il fenomeno diffuso dell’evasione tributaria che incide direttamente sulla distribuzione del costo del servizio integrato rifiuti e, quindi, sull’imposta che tutti i cittadini sono chiamati a pagare. Chi non si iscrive alla TARI, infatti, fa ricadere i costi del suo servizio sui cittadini che invece pagano, in quanto la regola comunitaria prevede che il costo del servizio debba essere sopportato dagli utenti, con il risultato che l’evasione determina un aumento diretto della TARI per cittadini e imprese regolari.

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