La notizia positiva è che finalmente qualcuno si è fatto avanti e forse Nicola nei prossimi giorni riuscirà ad avere qualche risposta dal sistema sanitario. L’altra faccia della medaglia è che a 24 ore dall’ultima volta l’uomo, tracheotomizzato da un paio d’anni, ha chiamato nuovamente il 118. Sul posto è giunto ancora una volta, l’ennesima, il dottor Francesco Papappicco con l’equipaggio della postazione di Gravina in Puglia, distante appena 7,5 chilometri dal container dove Nicola Bisceglie vive al buio e in questi giorni sotto il diluvio, in mezzo al fango. “Dottore tu mi devi aiutare”, diceva col fiato corto, ma chi dovrebbe intervenire per cercare di risolvere il calvario causato dalla tracheotomia sta lontano dalla località “La Pescara”. Sono alcuni mesi che denunciamo la situazione dell’uomo, cambiata in seguito a un tremendo incidente stradale. Questa volta, forse, i nostri appelli del 25 luglio, 14 settembre, 11 ottobre e 20 novembre scorsi, potrebbero avere qualche effetto. Continueremo a monitorare la situazione, con la speranza non ci si ritrovi a raccontare una tragedia piuttosto che la storia di un uomo al quale si è riusciti a restituire la possibilità di vivere in modo più dignitoso.
Tragedia tra Turi e Rutigliano: 16enne si toglie la vita in campagna
- di: Raffaele Caruso
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