In merito al blitz della Guardia di Finanza presso l’Arco Basso di Bari Vecchia, ecco il commento di Gaetano Campolo, CEO della Home Restaurant Hotel.
“Esprimo soddisfazione qualora venisse confermata l’azione volta a contrastare la vendita abusiva di orecchiette e altri prodotti alimentari industriali spacciati per artigianali. Questo intervento, atteso da oltre vent’anni, arriva anche a seguito della denuncia formale che ho personalmente presentato alla Questura e alla Guardia di Finanza, contribuendo così all’apertura delle indagini da parte della Procura di Bari. È doveroso precisare che da troppo tempo, a Bari Vecchia, determinate attività si svolgono alla luce del sole, in violazione delle normative igienico-sanitarie, tributarie e urbanistiche, trasformando abitazioni a uso residenziale in esercizi pubblici abusivi, operanti su suolo pubblico, senza alcun controllo da parte delle autorità preposte, principalmente i Nas dei Carabinieri.
Gravissimo è il tentativo sistematico di confondere tali attività abusive con il settore degli Home Restaurant, che opera in modo privato, occasionale e regolamentato. In particolare, denuncio con fermezza il comportamento della trasmissione Mi Manda Rai Tre condotta da Federico Ruffo, andata in onda il 9 novembre 2024, che ha volontariamente confuso le attività delle cosiddette “pastaie” con gli Home Restaurant, con l’evidente obiettivo di screditare l’intero settore attraverso la diffusione di fake news e coprire la truffa stessa sponsorizzata per anni da Politici Locali e Nazionali ed addirittura, Nunzia la più famosa delle Pastaie è sponsorizzata anche dalla Molino Casillo”
“Siamo stati contattati dalla redazione per partecipare al servizio, ma una volta fornite prove e documenti ufficiali, siamo stati censurati. In trasmissione si è parlato di obblighi inesistenti (come la SCIA), si è attribuita competenza ai NAS in ambito domestico senza alcuna base giuridica, e si è finta ignoranza rispetto al Bollettino dell’Antitrust del 2017, che chiarisce inequivocabilmente che gli Home Restaurant non possono essere equiparati ai ristoranti tradizionali. A rendere ancora più inquietante questo attacco mediatico è il fatto che sia stato spalleggiato da figure istituzionali come l’Assessore Pietro Petruzzelli del Comune di Bari e da FIPE Confcommercio, già protagonisti dei famosi tavoli tecnici di gennaio 2025, nei quali si è tentato di legittimare proprio le linee guida regionali del 2020 su Home Food e Home Restaurant – che risultano invece essere incostituzionali, in quanto limitano arbitrariamente un’attività riconosciuta a livello nazionale come attività privata ed occasionale in assenza di legge (ddl home restaurant 26/47 arenatasi al Senato nel 2017) tutelata dell’art 41 della Costituzione e dell’art 117 della Costituzione in quanto il settore Home Restaurant fa parte del Mercato Concorrenza e non del Commercio quindi in capo allo Stato in assenza di Legge”.
“Quelle linee guida, di fatto, violano i principi espressi dall’Antitrust nel 2017 e rappresentano l’ennesimo tentativo di ostacolare la crescita degli Home Restaurant, che invece rappresentano un modello virtuoso, sostenibile e perfettamente compatibile con la Costituzione italiana voluto dalla Commissione Europea con Agenda del 2014 e del 2016 nella c.d. Sharing Economy (Economia collaborativa). Ribadisco che per svolgere un Home Restaurant non è necessaria alcuna SCIA, né Partita IVA, ma è sufficiente la comunicazione alla Questura, e che l’attività deve essere privata e occasionale. Chi afferma il contrario, mente. E chi lo fa in televisione di Stato, danneggia l’intero sistema dell’innovazione turistica, la gastronomica italiana e sopratutto la trasmissione condotta da Federico Ruffo su Rai Tre tende a coprire la truffa delle orecchiette industriali spacciate per artigianali che è invece la reale problematica di Bari Vecchia. Confido ora nell’azione della Procura di Bari e mi auguro che venga fatta piena luce sia sulle attività abusive di Bari Vecchia, sia sulle responsabilità mediatiche e istituzionali di chi ha scelto di colpire il nostro settore con menzogne costruite ad arte, disinformazione e attacchi senza contraddittorio.”