“È stata una bellissima esperienza, io mi sono arricchito moltissimo. L’università è molto solida e credo che siano state messe le basi perché possa decollare ulteriormente”.
Lo ha detto il rettore uscente di dell’università Aldo Moro di Bari, Stefano Bronzini, a margine della conferenza stampa di fine mandato. “Auguro a Roberto Bellotti (in carica dal primo ottobre, ndr) che la prossima governance, col suo rettorato, possa vedere decollare ulteriormente questa università”. Bronzini ha chiarito che “l’università del futuro deve mettere in discussione i campanilismi”, ma “essere molto più diffusa nel territorio, anche tematizzando i luoghi di ricerca”.
Poi, ricordato il momento più bello di questi sei anni da rettore: “E’ stato quando sono entrato in aula, avendo mantenuto un insegnamento. Non lo facevo per gli studenti, lo facevo per me, avevo bisogno dell’aula. Il momento più bello di quando sei in aula è l’equivoco: noi pensiamo di insegnare agli studenti, invece sono stato io a imparare moltissimo da loro”.
Il rettore ha anche parlato del ruolo degli atenei pubblici, che “devono essere sempre migliorati costruendo modelli diversi di università pubbliche territoriali. L’università non appartiene ai Comuni e alle Regioni – ha aggiunto -. Siamo fuori dal Novecento e occorrono quindi nuovi modelli anche per quanto riguarda l’università”. Nella conferenza stampa che ha dedicato all’operatore di Antenna Sud recentemente scomparso, Francesco Saccente, Bronzini ha infine annunciato che gli studenti lo aspettano in aula sin da dopodomani. “Farò un corso di letteratura inglese, come ho fatto in questi sei anni, a cui aggiungo un corso di Teoria dei generi letterari”.
Crescita dell’offerta formativa, aumento del personale, più immatricolazioni, maggiori risultati nella ricerca. Questi sono solo alcuni dei risultati raggiunti dall’università Aldo Moro di Bari dal 2019 al 2025, sintetizzati dallo stesso Bronzini. I corsi di laurea sono passati da 118, nel 2019, a 135 nel 2024, con una crescita anche nella sede di Taranto dove sono attivi 13 corsi più quelli di Medicina e chirurgia, Scienze delle produzioni e delle risorse del mare e Farmacia.
Quanto alle immatricolazioni, sono di circa mille unità in sei anni, con le iscrizioni nell’anno accademico 2024-2025 arrivate a circa 41mila. In crescita sono anche le iscrizioni alle lauree Stem, con oltre 2.750 studenti nel 2024-2025 rispetto alle 2.653 del biennio 2019-2020. Nel corso dell’incontro sono stati resi noti anche i dati relativi alle borse di studio: sono 4.400, da 500 euro ciascuna, quelle erogate agli studenti meritevoli e in condizioni di disagio economico e 2.650 i bonus riconosciuti nel sessennio 2019-2024 per un importo complessivo pari a 689mila euro.
Significativo è anche l’incremento delle borse di dottorato, superiore al 150% dal 2019-2020 al 2024-2025. Passando al personale, dal 2019 al 2024 quello tecnico-amministrativo e i collaboratori linguistici sono cresciuti del 10,4%, registrando un incremento assoluto di 684 unità. Sono inoltre state 911 le nuove procedure di assunzione. A crescere è inoltre anche la presenza femminile, passata dal 38% al 40%. Per il personale docente, nello stesso periodo, l’incremento è stato del 10,5%, con oltre 1.440 procedure concluse. Nell’ultimo triennio sono aumentate, inoltre, le chiamate di professori esterni, il cui numero ha superato il 22%, un valore oltre il 20% previsto dalla legge.

