Francesco Carrieri è stato condannato a due anni di reclusione, pena sospesa, con l’accusa di omicidio stradale. I fatti risalgono al 30 ottobre 2016 quando Carrieri, alla guida della Triumph Triple Speed, impennò sulla ss16, allo svincolo di San Giorgio, facendo cadere Jasmine Giordano, poi uccisa da un’auto in transito. La giovane avrebbe compiuto 17 anni dopo qualche ora. L’ora 28enne dovrà anche risarcire la nonna di Jasmine, mentre gli altri familiari sono stati risarciti dalla compagnia di assicurazione. Assolti per il fatto non costituisce reato Angelo Giacovelli, alla guida dell’auto che travolto la giovane, e il 30enne Maurizio La Gioia, che aveva abbandonato la sua moto, uno Husqvarna, per andare a soccorrere Jasmine, era accusato di avere ostacolato la manovra della Citroen. Il Tribunale dunque ha riconosciuto la responsabilità del solo Carrieri il quale, nello stesso punto, sempre in compagnia di Jasmine, tre sere prima era stato multato per eccesso di velocità. Per lui disposto anche il ritiro della patente. Tra le accuse contestate a Carrieri c’è anche quella di averla fatta salire in sella nonostante, ritiene la Procura, Jasmine indossasse scarpe con i tacchi. Per la Procura anche il suo abbigliamento potrebbe avere influito nella tragedia. Tra 90 giorni, con il deposito delle motivazioni della sentenza, si saprà se anche il Tribunale è dello stesso parere sul punto.
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- di: Raffaele Caruso
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