Tommaso, Mino, Carlo e la sua compagna incinta non sono più nel tugurio. Ieri mattina hanno lasciato il deposito in cui vivono in via Ludati, nel centro storico di Altamura e sono stati accompagnati con il loro consenso in una struttura protetta. Stanno insieme e questo per loro è stato essenziale, difficilmente in caso contrario avrebbero scelto di allontanarsi da quell’inferno, nonostante le continue aggressioni e gli atti vandalici ad opera di un branco di bulli. Ultimamente la situazione, ben nota alle Forze dell’Ordine, all’Amministrazione e ai Servizi Sociali, si è complicata per l’entrata in scena di due individui. Una settimana fa entrarono nel tugurio e spaccarono una sedia in testa a Mino, gli rubarono parte dei soldi della pensione e la scheda del telefonino. Una condizione di degrado sociale e culturale avvilente, alimentata da alcune pericolose frequentazioni. Il silenzio in via Laudati sembra surreale. In attesa che i due, dei quali si conoscono nomi e abitudini, vengano assicurati alla giustizia, la permanenza nella struttura sembra la scelta migliore. Per evitare di arrivare nuovamente a questo punto, sarebbe il caso di lavorare per trovare una sistemazione dignitosa alla famiglia Acquaviva e sorvegliare il centro storico, salito agli onori delle cronache per lo spaccio di sostanze e i continui atti vandalici oltre che per la sua merviglia, la ragione per cui decine e decine di turisti ogni giorno lo frequentano.
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- di: Raffaele Caruso
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