Sono stati disposti dal gip del Tribunale di Bari, Angelo Salerno, altri 6 mesi di indagine sull’omicidio di Benedetto Petrone, il 18enne operaio comunista assassinato il 28 novembre 1977 in piazza Massari a Bari durante un’azione collettiva di matrice fascista. Il gip ha infatti respinto, 46 anni dopo, la richiesta di archiviazione da parte della Procura di Bari perché il reato non può considerarsi prescritto perché aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà. L’obiettivo è quello di identificare tutte le persone che avrebbero agito quella sera in concorso con Giuseppe Piccolo, l’unico che all’epoca è stato ritenuto colpevole. Per la famiglia di Petrone e per l’Anpi infatti non è stato l’unico ad agire: Piccolo, che è stato condannato in primo grado a 22 anni, pena poi ridotta a 16 anni nel 1982, si è tolto la vita in carcere nel 1984. I nomi e cognomi a quanto pare sono già noti, sono 9 le persone che affiancarono Piccolo quella sera e che furono identificate dall’inizio, ma mai iscritte nel registro degli indagati.
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- di: Raffaele Caruso
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